PALERMO – Condividere il vissuto altrui attraverso un punto d’osservazione sul confine sottile tra sé e l’altro: parte da qui la ricerca sociologica di Bianco-Valente, un esperimento linguistico ampio, che si concretizza nell’esposizione “Terra di me“, dal 23 giugno al 30 settembre all’interno di Palazzo Branciforte (via Bara all’Olivella, 2).
Per questo progetto è stato innescato un proficuo e interessante dialogo con alcune delle mappe del patrimonio cartografico esposto a Villa Zito, risalenti al periodo fra il XV e il XVIII secolo.
Questo confronto con la rappresentazione cartografica della Sicilia e del Mediterraneo ha generato una serie di riflessioni sulle tematiche legate al viaggio e alle migrazioni e a come sia cambiata l’idea di Mediterraneo, che da formidabile strumento di diffusione culturale ed economica in epoca classica, viene oggi da molti considerato una sorta di barriera, perdendo così di vista la sua vera natura.
Parte fondante del progetto espositivo sono stati una serie di incontri avvenuti a Palermo durante i primi mesi dell’anno che hanno messo in scena un intenso scambio tra gli artisti e un gruppo di migranti, con cui è stato attivato uno sguardo reciproco sul tema dell’immaginario e della narrazione, volto a esplorare punti di contatto.
“Le rappresentazioni cartografiche della Sicilia e del Mediterraneo realizzate tra la seconda metà del Cinquecento e la fine del Settecento – ha dichiarato il presidente della Fondazione Raffaele Bonsignore – rivivono di luce nuova attraverso lo sguardo di Bianco-Valente; il dialogo tra passato e presente, oggi più che mai necessario, diventa strumento per illuminare il futuro.”
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, contenente un ampio apparato iconografico, saggi e schede analitiche delle opere e delle mappe nautiche.
Il progetto espositivo Terra di me, di Bianco-Valente, è promosso e sostenuto dalla Fondazione Sicilia in occasione di Manifesta 12, ideato e organizzato da Sicily Art and Culture e da Civita Sicilia, in collaborazione con il CRESM.