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A Santa Lucia: arancina abburro, accarne o tutt’e due?| VIDEO E RICETTE

martedì 10 Dicembre 2019

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L’anno scorso, per Santa Lucia, la vostra Patti Holmes, presa da romanticismo, immaginò una tormentata storia d’amore e passione, osteggiata dalla casata palermitana e da quella catanese, tra l’arancina e l’arancinoIdda, la più bella e gustosa delle arance, che i sognatori buongustai immaginano appesa sui rami di golosissimi alberi e che, cadendo, rivela la sua vera natura di pallottola di riso di forma tonda o ovale, a seconda del ripieno, aspettava che Iddu, simbolo del principio maschile, virile in quella sua forma allungata di cono rovesciato, la chiedesse in matrimonio, vedendosi già di bianco ripiena, quindi “abburro“, per poi passare tra coniugi a un incontro, finalmente, a luci rosso sugo e, quindi, “accarne“. Cosa che, ahimè, non è ancora potuta avvenire a causa delle famiglie rivali.

Il Trono di Arancin*

Il Trono di Arancin*
Un anno fa, mentre la vostra Holmes si perdeva in queste farneticazioni romantic-culinarie, più simili al “Romeo e Giulietta“, anzi Arancino e Arancinetta, di Shakespeare, due talenti palermitani della comicità, Annandrea Vitrano e Claudio Casisa, alias I Soldi Spicci, famosi a teatro, seguitissimi sui Social e su youtube, il 13 dicembre 2018 mettevano in scena una riuscita parodia de “Il Trono di spade” e cioè “Il Trono di Arancin*“, che potete vedere in alto, sostituendo, trovandoci in Sicilia, alle casate Stark e Lannister, quelle degli “Accarnen” e degli “Abburron“, che si contrappongono su una delle più antiche e irrisolte diatribe tra Palermo e Catania, Sicilia occidentale e orientale. I sostenitori dell’arancina affermano che, avendo la forma di un’arancia, è d’obbligo il femminile; quelli che tifano per l’arancinu o arancino, invece, adducono il motivo che in dialetto arancia si dice aranciu e, quindi, è maschile.

Il Trono di Arancin* si chiude con l’illuminante soluzione  che: “U pititto, o è arancinO o arancinA, si ni sta futtennu“. Noi, per chi non avesse visto questo geniale cortometraggio o per chi volesse rivederlo, abbiamo deciso di riproporlo a distanza di un anno perché sarà sempre attuale e stempera con grande ironia e intelligenza il derby arancinofilo.

arancina

Adesso, dopo il divertimento, sappiamo che faremo arrabbiare qualcuno. Per quale motivo? Perché Gaetano Basile, storico, scrittore, giornalista, enogastronomo siciliano, grande personalità in materia, ha raccontato una curiosità sulle “arancine al burro“ che, in realtà, si chiamerebbero supplì, dal francese surprise. Già immagino voi che dite: “Vade retro supllì” ma, invece, divertitevi con questa storia.

I creatori di cotanta bontà furono i cuochi francesi, i monsieur, monsù in siculo, che, sovrintendendo alle cucine aristocratiche nella Sicilia dell’Ottocento, per rendere più appetibile il riso ai signorini, copiando la ricetta francese de “la galette des rois“, una torta ornata da una coroncina dorata e nel cui impasto era nascosto un fagiolo, che eleggeva “re per un giorno” chi l’avesse trovato, misero il legume dentro una di queste pallottole di riso facendo esclamare ai più piccoli, al momento del ritrovamento, un entusiastico “surprise” che, con il tempo, divenne surprì e, infine, supplì.

D’altronde, la riflessione che sorge spontanea è che siamo orgogliosamente siculi, proprio per il nostro essere popolo variegato e figlio di felici contaminazioni di sapori e saperi, grazie ai nostri tanti abitatori: fenici, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi, catalani. Adesso, però, abbandoniamo le affascinanti teorie e le riuscite parodie, per passare ai fatti e, quindi, all’amata cucina.

Arancine alla carne

Ingredienti per 4 persone:

  • 500 g di riso
  • 100 g di piselli
  • 1 cipolla
  • 150 g di polpa di vitello macinata
  • 125 di salsa di pomodoro
  • 1 bustina di zafferano
  • 3 uova
  • 100 g di pecorino
  • 100 g di mozzarella a panetto
  • farina 00
  • 90 g di pangrattato
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Procedimento:

1. Lessate il riso in acqua salata e scolatelo a cottura ultimata.

2. Bollite i piselli per due minuti in acqua salata, scolateli e cuoceteli per cinque minuti con un cucchiaio di olio.

3. Soffriggete la cipolla, tagliata sottilissima, unite il tritato di carne, salate, pepate e fate insaporire a fuoco vivo per un paio di minuti; aggiungete la salsa di pomodoro e, dopo 15/20 minuti, anche i piselli.

4. Stemperate lo zafferano e unitelo a due uova sbattute, quindi unite il riso e il pecorino grattugiato, mescolando il tutto. Fate riposare il composto per un paio di ore.

5. Trascorso il tempo indicato, con le mani umide prendete il composto e formate una palla, fate un incavo al centro, al suo interno ponete il ragù, i pezzetti di mozzarella (facoltativi) e chiudete con altro riso.

6. Passate l’arancina nella farina, nell’uovo, nel pangrattato e immergetela in abbondante olio bollente, finché risulterà ben dorata.

Arancine al burro

Ingredienti:

  • 500 g di riso
  • 1/2 litro brodo vegetale
  • 2 bustine di zafferano
  • 200 g di prosciutto cotto a tocchetti
  • 200 g di mozzarella a panetto
  • besciamella
  • 100 g di parmigiano grattugiato
  • farina 00
  • 90 g di pangrattato
  • 3 uova
  • sale
  • pepe

Procedimento:

1. Per prima cosa preparate il riso per le arancine (cuocete il riso in un brodo vegetale e aggiungete lo zafferano, quando sarà al dente, ma non troppo, scendetelo dal fuoco, perché dovrete poi friggerlo).

2. Preparate la besciamella o usate quella già pronta.

3. In una ciotola mettete il prosciutto tagliato a cubetti e il formaggio tagliato della stessa dimensione. Aggiungete un paio di cucchiai di besciamella e mescolate tutto. Tenete conto che la besciamella serve solo a tenere insieme il prosciutto e il formaggio quindi non esagerate.

4. Aggiungete una macinata di pepe e mescolate.

5. Con le mani inumidite prendete il riso, formate una palla e fate un incavo al centro.

6. Al suo interno ponete il composto di prosciutto, mozzarella e besciamella. Chiudete con dell’altro riso.

7. Passate l’arancina nella farina, nell’uovo e nel pangrattato e friggetela in olio caldissimo e abbondante, finché risulterà ben dorata.

E che il Trono di Arancin*, in cui recitano, oltre ad Annandrea Vitrano e Claudio Casisa, il mattatore Paride Benassai e altri bravissimi e talentuosi attori,  sia sempre con noi.

Buona Santa Lucia a tutti.

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