Ogni anno imperdibile è l’appuntamento a Scicli (RG) con la “Festa della Madonna delle Milizie” che, legata a un dolce, le “teste di turco“, è felice commistione di sacro e profano. Quest’anno i festeggiamenti, che di solito si svolgono l’ultimo sabato di maggio, sono stati rimandati a causa delle elezioni europee e posticipati al 15 giugno per poter celebrare con tutti gli onori la Vergine Guerriera, che ebbe un ruolo di primo piano per le sorti della monumentale e suggestiva città barocca dalle sembianze di un presepe, il cui nome deriverebbe da Šiclis, uno dei tanti appellativi dei Siculi che la abitarono circa tremila anni fa.
Storia e leggenda, per non dimenticare la gastronomia, si intrecciano e, infatti, si narra che in una notte di marzo del 1091 d.C., lungo la marina di Donnalucata, si affrontarono le truppe cristiane del Conte Ruggero d’Altavilla con quelle saracene dell’Emiro Ben Al Hakam (Belcane), generale dell’esercito saraceno alla guida di una poderosa flotta allestita per riconquistare alcuni capisaldi militari fortificati della Sicilia e riscuotere il tributo annuo. All’ingiusta pretesa si oppose il popolo sciclitano al fianco delle milizie del Conte Ruggero che ebbe la meglio e, da vincitore, liberò la cittadina dal dominio saraceno, grazie all’intercessione della Vergine Maria scesa dal cielo su di un cavallo bianco a difesa dei militi cristiani. Proprio quando la sorte della popolazione sembrava segnata ineluttabilmente, apparve, avvolta da una nube, su di un cavallo bianco, con un corsetto rosso, un manto celeste, una corona d’oro in testa e la spada nella mano destra, la Madonna dei Milici, detta poi delle Milizie, che li aiutò a scacciare gli infedeli. Proprio al 1093, due anni dopo lo scontro, risalirebbe la costruzione della chiesetta votiva, che custodisce il simulacro di pietra su cui è impressa l’impronta della zampa del suo cavallo. Nel castello di Scicli, detto “Triquetrum”, il 5 marzo 1653 fu rinvenuta una memoria in cui si delineerebbero chiaramente i ruoli giocati dalle due armate, che così recita: “Vinni in la marina di li Michenchi, ora dicta Donnalucata, , lu barbaru Ammiro Belicani Saraxinu”.
La Madonna a cavallo
In effetti non capita spesso di trovarsi di fronte alla statua di una Madonna a cavallo, una guerriera con tanto di spada, una sorta di eroina che sembra essere venuta fuori da un racconto epico-cavalleresco del Cinquecento. Il suo nome, però, non fatevi ingannare, non deriva dal carattere guerriero, ma dal luogo dove si sarebbe combattuta la battaglia, in contrada Mulici, che venne italianizzato in Milizie. Là, dove sarebbe avvenuto il miracolo, sorge il Santuario della Madonna delle Milizie. Ancora oggi si venerano il dipinto settecentesco che si trova all’interno della Chiesa Madre e la statua che raffigura la Vergine Guerriera. La Madonna delle Milizie è stata raccontata dallo scrittore Elio Vittorini ne “Il garofano rosso” e inserita nel registro delle Eredità Immateriali tutelate dall’Unesco. Nella giornata a Lei dedicata. potrete assistere a una rappresentazione teatrale che rievoca il fatto d’arme avvenuto nel 1091 e i momenti salienti dell’assalto e della battaglia tra il forte esercito saraceno e il più esiguo esercito normanno, che si conclude con l’apparizione miracolosa della Madonna che libera la città. L’urlo che si attende è: “W Scicli, W Maria!”
Dolci Teste di turco
In occasione della Festa della Madonna delle Milizie, compatrona della città assieme a San Guglielmo, si celebrano profanamente, anche, “le Teste di Turco”, il dolce sciclitano per eccellenza , a forma di turbante, ripieno di ricotta o crema pasticcera, che, consumato subito dopo la fine della rievocazione storica, rimanda proprio alla sconfitta dei saraceni. Simile a un bignè, è differente innanzitutto per la mancanza di burro, sostituito dallo strutto che, una volta sciolto, viene amalgamato con farina, uova, un po’ d’acqua e un pizzico di sale. Questo impasto cotto al forno diventerà il fragrante turbante che verrà riempito di ricotta e scaglie di cioccolato.
PROGRAMMA
Domenica 9 giugno
Alle 18,45
Rosario meditato
Alle 19,30
Celebrazione eucaristica
Alle 20,15
Omaggio a Maria delle Milizie: Concerto Musica sacra dell’Orchestra di fiati città di Scicli diretta dai maestri Massimo Piccione e Girolamo Manenti
Mercoledì 12 giugno
Alle 18,45
Rosario meditato
Alle 19,30
Celebrazione eucaristica:
Tu sei Santo Signore nostro Dio (Sal 98) presieduta dal Rev.mo Sac. Maurizio Di Maria, Rettore del Seminario vescovile di Ragusa
Giovedì 13 giugno
Alle 18,45
Rosario meditato
Alle 19,30
Celebrazione eucaristica:
Donaci occhi Signore per vedere la tua gloria (Sal 84) presieduta dal Rev.mo Sac. Maurizio Di Maria
Venerdì 14 giugno
Alle 8
Annuncio della festa con lo sparo degli 11 colpi
Alle 8,15
Rosario meditato
Alle 19
Celebrazione eucaristica:
A Te Signore offrirò un sacrificio di ringraziamento (Sal 115) presieduta dal Rev.mo Sac. Maurizio Di Maria
Alle 20
Processione con il simulacro della Madonna delle Milizie
Accompagnerà la processione il Corpo bandistico di P. Di Lorenzo Busacca – Borrometi
Fiaccolata a cura della ditta Pyrogio di Donzella G.
Sabato 15 giugno
Alle 11
Solenne Celebrazione eucaristica in onore di Maria SS. delle Milizie presieduta dal Rev.mo Mons. Angelo Giurdanella, Vicario generale della Diocesi di Noto con la partecipazione delle Autorità civili e militarie delle Arciconfraternite della città
Alle 18,15
Rosario meditato
Alle 19,30
Santa Messa
Alle 20,30
Rievocazione del prodigioso evento
Chiudiamo salutando la Madonna delle Milizie allo stesso modo dell’Angelo che ne canta le lodi dopo la battaglia: “Bella amazzone invitta, alma eroina“.