La vostra Patti Holmes fa un tuffo in un passato molto amato, fatto di dolcissimi ricordi che la legano ad amici cari e, soprattutto, a un padre, l’uomo più importante della sua vita, che da nessun’altra parte, oltre che a Vallelunga Pratameno (CL), avrebbe voluto vivere e addormentarsi, avendolo scelto come suo paese di adozione prima e per il suo altrove dopo. Ritornare nel proprio nido, in cui si celebra la Madonna di Loreto, sua Santa Patrona, dal 19 al 23 settembre, è sempre un turbinio carico di emozioni che si affastellano con commozione e sorrisi.
Andando in questo paesino “ameno”, aggettivo che è presente, quasi a descriverlo, già nel suo nome, adagiato dolcemente in una valle che da bambina le appariva “incantata” e sembra accoglierlo con affetto materno, le viene in mente una canzoncina che, ritornando da Palermo, cantava a squarciagola, distruggendo i timpani dei pazienti genitori: “Vallelunga mia, Vallelunga in fiore, tu sei la stella, tu sei l’amore“. Prima di penetrare in questi giorni di festa e di grande devozione, bisogna aggiungere che la nostra Sicilia è ricca non solo di bellissime città, ma di tanti piccoli centri, proprio come Vallelunga, in cui ci si sente in una grande famiglia che accresce le gioie e lenisce i dolori, per quel circolo d’affetto, di solidarietà e di partecipazione immediatamente palpabili.
Vallelunga Pratameno
Vallelunga Pratameno sorge nel XV secolo grazie al nobile termitano Don Pietro Marino che nel 1633, ottenuta la “Licentia Populandi” dal viceré Duca di Ayala, creò il feudo “Terra Marini” che, con la dinastia dei Papè, principi di Valdina, diventò nel 1671 “Vallislonge Prato Ameno“, in quanto il titolo di duca di questa baronia comprendeva, oltre il feudo, anche un delizioso giardino e una casa signorile. I nobili Papè-Valdina, ramo nato dal matrimonio tra Paola Vignolo Papè e Andrea Valdina, vollero fare alla piccola comunità il dono di introdurre il culto della “Vergine nera”. Ma quale era il legame dei Signori di Vallelunga con la “Madonna di Loreto?” Per capire ciò, con la macchina del tempo, facciamo un salto a Montserrat, in Spagna, loro paese di origine, dove già dal IX secolo veniva venerata la “Moreneta” a cui l’aristocratica famiglia era devota.
Proprio nel ‘600, e nel momento della massima devozione lauretana in Italia, che conduceva tantissimi pellegrini nel Santuario anconetano, i Papè-Valdina introdussero la “Bedda Matri di Luritu” come Santa Patrona del paesino ma, mentre la festa religiosa della Vergine del Santuario di Loreto cadeva e cade il 10 dicembre, a Vallelunga si scelse la quarta domenica di settembre perché era il mese in cui i contadini, dopo aver passato l’estate in campagna per la mietitura e la raccolta di mandorle, facevano ritorno a casa. Con una grande festa “profana”, che salutava la fine della bella stagione, e “sacra”, che celebrava la Vergine Nera, si vedevano le donne impegnate a preparare la cubaita, con la bacchiatura delle mandorle fatta a mano dai loro uomini, un buonissimo torrone che potete gustare ancora oggi. I festeggiamenti per la Madonna di Loreto sono un momento di condivisione di una fede profonda e di pura allegria. Adesso, però, scendiamo nei dettagli del programma ricco di eventi.
PROGRAMMA
Giovedì 19 settembre – presso il Museo Etnografico “Salvatore Lo Re”, in collaborazione con l’Associazione “La Radice”, verrà presentato l’ultimo libro del dottore Vincenzo Bonasera “Ritorno in Sicilia“.
L’autore, vallelunghese Doc, il titolo del suo romanzo “Ritorno in Sicilia“, in questo specifico caso potrebbe essere anche un “Ritorno alle radici“, è il sequel di “Dentro un’emozione”, avendo come protagonista lo stesso Sergio Mondovì che, da torinese, dopo aver frequentato l’ultimo anno di liceo classico a Palermo, scompare senza lasciare traccia, forse per tagliare con quella città che gli era penetrata dentro e per non soffrire troppo della mancanza di chi vi avrebbe lasciato. In “Ritorno in Sicilia“, il nostro protagonista rientra a Palermo da regista di successo, tra registi affermati, diventato, ormai, “qualcuno”. E il primo incontro che lo riconduce ad un passato, in cui aveva portato con sé un bagaglio di tristezza, solitudine, rabbia, è quello, cercato, anelato e, fintamente, capitato con Sandra, la compagna di scuola dai meravigliosi “occhi di ghiaccio”, con cui nulla avvenne e con cui, oggi, tutto potrebbe avvenire. Ma siccome un mistero svelato è un mistero svilito, chissà cosa l’abile romanziere riserverà ai suoi tanti lettori, abituati ai colpi di scena dei suoi tanti libri di successo.
Venerdì 20 settembre
Alle 17 – piazza Vittorio Emanuele III
1° Giornata dell’arte con la collaborazione dell’Ass. Culturale “La Radice”
Alle 21 – Piazza Umberto I
Commedia Brillante in due atti di Edoardo Scarpetta “Miseria e nobiltà“, realizzazione a cura della Compagnia Teatrale “Piccolo Stabile Vallelunghese”
Sabato 21 settembre
Alle 19,30
Ingresso gruppo folk “Stendardieri Sopranesi” con sfilata per le vie principali. Partenza da Piazzale Liguria e arrivo in Piazza Umberto I dove, alle 20, si effettuerà una breve esibizione
Alle 21 – piazza Vittorio Emanuele III
Apertura IV edizione “Fiera dei prodotti tipici” con l’esibizione del Gruppo Folk “Stendardieri Sopranesi” alle 22,30
Alle 22,30 – piazza Vittorio Emanuele III
Esibizione del Gruppo musicale “Fataciumi” (formato da 7 elementi dell’Entroterra siculo con musica etno-popolare) e ballo liscio
Domenica 22 settembre
Alle 8
Sparo dei mortaretti
Alle 10 – piazza Vittorio Emanuele III
Esibizione Banda V. Bellini
Alle 10,30
Corteo delle Autorità Civili e Militari per la partecipazione alla Santa Messa Solenne
Alle 12 – Piazza Umberto I
Sparo dei mortaretti ed Esibizione Banda V. Bellini
Alle 22
Spettacolo pirotecnico
Alle 23 – Piazza Umberto I
Spettacolo Musicale Quartet Folk (Milli Culura tour)
Lunedì 23 settembre
Alle 22 – Piazza Umberto I
Spettacolo Musicale “Los Locos”
[Durante il periodo della festa le vie principali saranno illuminate con le luminarie artistiche. La Messa dalle 11 verrà trasmessa su Radio Web Vallelunga].
Tornando dal profano al sacro, chiudiamo con la “Salve Regina alla Madonna di Loreto” in siciliano, che trovate accanto, avuta grazie al caro Riccardo Dentico. La statua della Madonna, di legno massiccio e di circa 400 chili, coperta da un manto ricamato e con una corona in testa veniva, allora come ora, ornata con monili d’oro donati dai fedeli per ringraziarla della grazia ricevuta o chiedergliene una. Riguardo la sua carnagione scura, che ritroviamo anche nelle icone bizantine molto diffuse nell’Italia meridionale e nell’Europa orientale, diverse sono le ipotesi: una sarebbe legata a una precisa scelta stilistica e teologica di non rappresentare i personaggi sacri come corpi naturali nello spazio fisico, ma come evocazioni spirituali; un’altra all’alterazione dei pigmenti a causa dei ceri accesi e un’altra, infine, al suo provenire da popolazioni non europee.
Viva Vallelunga Pratameno e la “Bedda Matri di Luritu”.
[Foto Copertina Touring Club Italiano]