La Sicilia assetata si ribella. Migliaia di agricoltori da tutta l’Isola hanno invaso le strade del capoluogo, rispondendo all’appello di Coldiretti Sicilia per una manifestazione che grida allarme contro la perdurante emergenza idrica.
Il corteo, partito alle 9 da Piazza Marina, ha percorso via Vittorio Emanuele fino a Piazza del Parlamento, culminando in un sit-in davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana. La protesta, organizzata da Coldiretti Sicilia, si concentra sul degrado delle infrastrutture idriche.
Ai microfoni de ilSicilia.it Ignazio Abbate, presidente della Commissione Affari Istituzionali all’Ars che si è distinto per un approccio pragmatico e fortemente ancorato alle esigenze dei territori.
“L’agricoltura è un comparto importante e trainante dell’economia della nostra Isola, è un comparto che ha necessità di essere aiutato sia per ciò che riguarda gli investimenti e le condizioni delle aziende stesse, che come sappiamo, sono leader ma si trovano a fronteggiare un caro produzione che sicuramente incide moltissimo su quello che è il bilancio di ogni singola azienda“.
Siccità, invasi colabrodo, dighe fatiscenti, crollo del prezzo del latte, tutti fattori che hanno messo in ginocchio l’economia.
“Rispetto al centro e al nord Italia il costo di produzione in Sicilia è molto più elevato. E se consideriamo i problemi della siccità in diverse zone della Sicilia, e l’impossibilità di poter avere l’accesso al credito diretto, la carne a prezzi bassissimi“.
“L’invito che faccio a tutti i deputati è di mettere a disposizione le risorse e recepire quello che è il grido della Coldiretti e delle aziende rispetto a un mondo agricolo che deve essere sostenuto per essere potenziato“.




