Principe del foro, maestro d’eloquenza, padre nobile della destra catanese. Così si potrebbe, brevemente, descrivere Enzo Trantino, venuto a mancare nella giornata di oggi all’età di 90 anni.
Trantino è nato nel 1934 a Licodia Eubea, piccolo centro della provincia di Catania, e da lì è iniziata la sua carriera. Nonostante la lontananza con i genitori e i fratelli emigrati negli Stati Uniti, Enzo è riuscito con tenacia e abnegazione a portarsi avanti nella vita.
Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Catania, di seguito Avvocato – il prossimo 19 dicembre, nella sala adunanze del Tribunale di Catania, avrebbe ricevuto il premio per i suoi 60 anni di attività forense – e Deputato della Repubblica.
Il suo impegno politico inizia da giovanissimo, consigliere comunale in ben sette comuni ovvero Licodia Eubea, Militello in Val di Catania, Vizzini, Biancavilla, Vittoria, Taormina e Catania, aderendo al PDIUM (Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica) e coltivando una lunga e sincera amicizia con il leader Alfredo Covelli che non si interromperà neppure quando decise di confluire, d’altronde come la maggioranza dei monarchici, nel Movimento Sociale Italiano guidato da Giorgio Almirante, che lo avrebbe voluto come suo successore, nel 1972 che divenne Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale. Con l’MSI – DN si candidò alla Camera dei Deputati nelle elezioni politiche di quell’anno, venendo eletto per la prima volta deputato (VI legislatura) nella circoscrizione Catania – Messina – Siracusa – Ragusa – Enna. Sarà riconfermato per il MSI – DN ininterrottamente (dal 1994 con Alleanza Nazionale) fino al 2001, terminando l’impegno parlamentare nel 2006.
Durante la sua lunga esperienza parlamentare ricoprì più volte l’incarico di presidente per la Giunta delle elezioni (primo esponente missino ad avere una carica istituzionale) e di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’affare Telekom Serbia.
Con la vittoria di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche del 1994, Trantino fu nominato sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri, incarico che manterrà sino al gennaio 1995.
Enzo Trantino fu protagonista anche delle elezioni comunali di Catania del 1993, quando sostenuto solamente dal suo partito riuscì ad ottenere il 17% ed eleggendo 4 consiglieri comunali. Trent’anni dopo, il figlio Enrico riuscirà nell’impresa sfiorata dal padre venendo eletto Sindaco della città di Catania.
Non solo dalla destra, Trantino ha sempre trovato apprezzamento anche da chi era a lui avverso: “Una persona molto seria e preparata, con la quale si discuteva in modo franco ma sempre piacevole“, parole dell’ex presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante, tratte dal libro “Negli occhi di Enzo” di Valerio Musumeci edito Bonfirraro.
I suoi insegnamenti non smetteranno di essere mai applicati, la sua figura rimarrà indelebile nelle menti di chi l’ha sempre apprezzato e stimato professionalmente e politicamente.
“Con Enzo Trantino se ne va l’ultimo autorevole rappresentante storico della Destra etnea, noto e apprezzato ovunque in Italia. Per quelli della mia generazione Enzo è stato un Maestro politico, un riferimento costante, un esempio inimitabile. Oggi ci sentiamo tutti un po’ più soli”, dichiara, infine, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, uno dei maggiori allievi, se non il più importante, di Trantino.
