È stata set di tanti film, fra cui “Il piccolo diavolo” (1988) di Roberto Benigni e “Il padrino – Parte III” (1990) di Francis Ford Coppola. Eppure la Stazione ferroviaria di Taormina-Giardini Naxos sembra ormai destinata al “capolinea”.
Secondo quanto denuncia l’Associazione Ferrovie Siciliane, insieme al comitato dei pendolari della Linea Messina-Catania-Siracusa, la storica stazione in stile liberty presto sarà chiusa e dismessa per volere di RFI, a seguito del nuovo progetto di raddoppio ad Alta Velocità che prevede la creazione di una nuova stazione sotterranea.
“Nonostante il lavoro svolto da anni dall’Associazione Ferrovie Siciliane – scrive il presidente Giovanni Russo – consapevoli delle ripercussioni sul territorio per il futuro raddoppio ferroviario della linea Messina-Catania, assistiamo alla fine della stazione FS di Taormina-Giardini. Il suo destino, cosi come la mobilità di questa importante porzione di Sicilia, non interessa alla politica e, soprattutto, agli amministratori. Tranne ripensamenti dell’ultimo minuto, che siamo certi non arriveranno, questi chilometri di ferrovia sono persi per sempre: fra qualche anno questa stazione con le sue rifiniture ed i suoi meravigliosi arredi servirà per altro”.
Un monito durissimo per la politica. Un vero fulmine a ciel sereno per la fascia orientale dell’Isola.
Tra pochi giorni infatti (il prossimo 29 novembre) a Roma, con l’Amministratore delegato di Ferrovie Maurizio Gentile, è prevista la conferenza di servizi sul nuovo progetto di Alta Velocità per il raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, che prevede l’esclusione del vecchio tracciato che da Letojanni porta a Taormina e Giardini Naxos.
“Non vedremo mai più i treni transitare lungo il litorale compreso tra Giardini Naxos e Letojanni, a servizio della mobilità locale e di una enorme utenza turistica che troverà sicuramente preferibile un pullman sotto l’albergo piuttosto che un treno nella pancia di una montagna”. Prosegue l’amaro sfogo dell’Associazione, rimasta incredula di fronte al “silenzio della Regione Siciliana, troppo intenta a sponsorizzare i treni storici, spacciati come “turistici” (per pochi eletti) per svolgere il proprio ruolo istituzionale che le imporrebbe di garantire a ben 5 milioni di siciliani un sistema di trasporto efficace ed ecocompatibile”.
L’Associazione teme interessi speculativi sull’area che si affaccia su uno splendido litorale, con spiagge a due passi dalla linea ferroviaria. La paura è chi si possano costruire hotel e strutture turistiche al posto della linea ferrata.
“Non faremo sconti ai responsabili di questo scempio, che tra qualche giorno su tutti i media vedremo versare lacrime di coccodrillo con le più disparate dichiarazione davanti alle macerie di questa stazione e di un sistema ferroviario che, privato della minima lungimiranza, finirà col soccombere“.
Escluso e non invitato alla conferenza di servizi di giorno 29, il comune di Giardini Naxos, che ovviamente si oppone a questa dismissione.
Il nuovo progetto si divide in due lotti: 880 milioni il primo, 1.300 milioni il secondo (per un totale di 2,4 miliardi di euro).
Per evitare questa dismissione, dall’Associazione non si oppongono al progetto ma vorrebbero salvare la stazione e la linea storica, magari con la “creazione di un apposito by-pass ferroviario di 300 metri che non inciderebbe molto sui costi dell’appalto”, vista la cifra monstre prevista per questo progetto.
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