Sottoscritto venerdì 12 luglio a Roma il verbale di accordo per la vendita e il trasferimento di tutto il personale della Tecnis alla D’Agostino Costruzioni di Montefalcione (Avellino). I cantieri di mezza Sicilia, bloccati per la crisi dell’ex colosso catanese, tornano dunque a sperare.
Il via libera alla vendita era arrivato il 28 giugno scorso dal Mise, come preannunciato dal commissario Saverio Ruperto, coadiuvato da Attilio Zimatore e Marina Scandurra. Il verbale d’intesa dovrà ora passare adesso al vaglio dei lavoratori. Sarà sottoposto al voto nel corso di un’assemblea che si terrà martedì 16 luglio alle ore 13 alle 14. Il testo dell’accordo preliminare prevede per Palermo e la Sicilia il passaggio alla D’Agostino dell’Anello ferroviario di Palermo, opera da 154 milioni di euro, ancora ferma al 20% di realizzazione, ma anche i cantieri dove erano impegnate le società consortili come San Marco Scarl e Metro C Catania Scarl, che stanno realizzando l’ospedale di San Marco e la Metro Cibali, entrambi a Catania.
“Esprimiamo soddisfazione – dichiarano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea di Palermo, Francesco De Martino, Paolo D’Anca e Piero Ceraulo – Nell’accordo si stabiliscono le modalità con le quali verranno trasferiti tutti i 140 lavoratori diretti di Tecnis, tra cui i 27 impegnati nel cantiere dell’Anello ferroviario di Palermo. Ora occorre velocizzare il passaggio dei contratti dei cantieri stipulati con le stazioni appaltanti e, quindi, per quanto riguarda l’Anello FS, Rfi dovrà sottoscrivere al più presto un contratto d’appalto con la nuova società. I lavoratori verranno trasferiti mantenendo lo stesso livello di inquadramento e mansioni. E questo è importante perché questi operai hanno subito le criticità e le difficoltà di carattere economico dovute alla crisi strutturale di Tecnis. Ancora oggi vantano 4 mensilità”.
Numerosi i cantieri siciliani paralizzati dalla crisi di Tecnis: oltre all’Anello Ferroviario di Palermo (Giachery-Politeama), c’è anche il collettore fognario “Sistema Cala” (disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto, subappaltato a Sikelia), dall’ammodernamento del Policlinico di Palermo (Sikelia), alla Palermo-Agrigento (ATI Bolognetta scpa, composta da Ccc, Tecnis e Cmc), dalla metropolitana di Catania, passando per il porto di Catania, quello di Ragusa, l’interporto di Catania e il progetto (rimasto sulla carta) dell’Interporto di Termini Imerese.
Vedremo ora se il passaggio di proprietà porterà con sé la svolta tanto attesa. Il valore complessivo delle commesse ammonta a circa mezzo miliardo di euro.
“Le organizzazioni sindacali territoriali – aggiungono De Martino, D’Anca e Ceraulo – chiedono che, ultimata la definizione dei contratti, sia concordato un incontro con la D’Agostino per definire tempi e modalità di esecuzione dell’opera, eventuali affidatari che saranno coinvolti nel processo di velocizzazione del cantiere e le assunzioni per altri lavoratori edili palermitani, disoccupati e non, necessari per colmare i ritardi accumulati e contribuire al rilancio e alla conclusione dell’opera”.
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