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Il provvedimento

Addio alle Zes siciliane, arriva quella unica del Sud

giovedì 7 Settembre 2023
Raffaele Fitto

Dopo appena tre anni di vita la Sicilia dirà addio alle sue due zone economiche speciali. Arriverà oggi in Consiglio dei Ministri il decreto legge su “politiche di coesione e rilancio del Sud” che di fatto lancerà la Zona economica speciale per il Mezzogiorno, la cosiddetta ‘Zes unica’ del Sud che prenderà il posto delle otto zone economiche speciali istituite negli ultimi sei anni (Abruzzo, Calabria, Campania, Ionica interregionale Puglia-Basilicata, Adriatica interregionale Puglia-Molise, Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale, Sardegna) ovvero dal lontano 2017 quando venne varata la prima norma sulle Zes.

Il provvedimento curato dal ministro Raffaele Fitto e che ha avuto lo scorso luglio l’ok della Commissione europea archivierà le due Zes siciliane che erano state istituite nel giugno del 2020 dopo un percorso iniziato nel marzo 2018 con l’istituzione, da parte del governo Musumeci, della Cabina di regia regionale e terminato nell’agosto 2019 con il completamento  l’identificazione e la delimitazione della due Zes, con la redazione dei rispettivi Piani strategici. Un iter, quello che aveva portato all’istituzione della Zes Sicilia Orientale e di quella Occidentale, non certo semplice che aveva richiesto tutta la diplomazia e la pazienza dell’allora assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano per trovare la quadra sulla delimitazione dei territori e un lavoro colossale da parte della Regione Siciliana, peraltro a costo zero perché svolto interamente dal Dipartimento delle Attività produttive in sinergia con le Autorità portuali.

Ma sembra tutto ormai materiale destinato alla storia. La cronaca oggi è un azzeramento e un nuovo inizio che però preoccupa le imprese che avevano già pianificato interventi con i commissari governativi e che adesso si troveranno a cambiare interlocutore. Il Dl Sud infatti prevede che la governance della Zes unica vada alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove nasceranno una cabina di regia e una struttura di missione. Ma in che tempi avverrà tutto questo? Secondo il decreto legge entro 60 giorni un Dpcm che definirà l’organizzazione della Struttura di Missione l’organo che praticamente sostituirà gli attuali commissari e già da stazione appaltante con il supporto di Invitalia.

Con la creazione della Struttura di Missione saluteranno i due commissari governativi delle Zes siciliane, Alessandro Di Graziano e Carlo Amenta, non prima però di aver trasmesso al Dipartimento per le politiche di coesione di Palazzo Chigi una relazione sullo stato dell’arte delle due Zes siciliane.

Alla drastica virata sulla governance della Zona economica speciale non corrisponderanno cambiamenti sulle semplificazioni e le agevolazioni a favore delle imprese che vogliono investire nelle Zes. Resterà così il credito d’imposta ordinario che viene rifinanziato per tre anni con 1,5 miliardi annui e con una dote da 4,5 miliari in tre anni quello per gli investimenti delle imprese di importo pari almeno a 200mila euro. Confermato anche  l’impianto di semplificazioni già previsto per le Zes esistenti.

La nuova super Zes del Sud a differenza delle otto precedenti vedrà però lievitare strutture e assunzioni. Soltanto la nuova Struttura di Missione conterà ben 60 unità di personale e potrà anche ricorrere a esperti esterni con compensi fino a 50mila euro lordi nei limiti di spesa di 700mila euro annui. Considerevole anche il piano di assunzioni a tempo indeterminato: 2.129 nelle regioni della Zes Unica e 71 per il Dipartimento politiche di coesione.

La partita adesso sarà quella dei tempi. Dall’ok del Consiglio dei Ministri  sarà la velocità del Governo nazionale a tranquillizzare imprese ed investitori e  determinare se dovremo rimpiangere o meno le care vecchie Zes siciliane.

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