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Addio Baia del Corallo? Un solarium sul litorale. Il Cus: “Nessuna privatizzazione”

lunedì 25 Giugno 2018

Addio Baia del Corallo? Questa è la domanda che si stanno facendo diversi bagnanti, che oggi si sono recati al mare nella nota zona balneare di Sferracavallo (Palermo), trovando una sorpresa. Stamattina, infatti, una squadra di operai era intenta a picchettare le piattaforme in cemento che degradano fino al mare, mentre un camion con listoni in legno sostava a poca distanza, in attesa che fossero scaricati.

In pratica, tutta l’area entro pochi giorni dovrebbe diventare un grande solarium privato,  sottraendo così – questo è il timore – questa parte di litorale alla libera fruizione. Stando al racconto dei bagnanti, infatti, pare che i solarium in legno andranno ad occupare l’intero spazio delle piattaforme in cemento, fino a ieri libere e utilizzabili da tutti. Nell’area della Baia del Corallo, infatti, la parte più vicina al mare è costituita da scogli e piattaforme libere, mentre quella posteriore ospita la “Baia“, un locale privato con servizio ristorazione, che gestisce anche un elegante solarium a pagamento.

Il fatto è che entro pochi giorni anche la parte libera potrebbe trasformarsi in luogo ad uso esclusivo dei privati, con buona pace di considerava quel tratto di costa come uno degli ultimi lembi di litorale pubblico rimasti.

Il Cus (centro universitario sportivo) qualche tempo fa ha presentato un progetto che è stato regolarmente approvato. L’ente preposto al rilascio della concessione è l’assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana e prima di concedere il bene demaniale ha chiesto e ottenuto il parere favorevole della Sovrintendenza.

La concessione demaniale è del 12 giugno scorso e dà la possibilità al Cus di poter utilizzare un’area pari a 702 mq.

La Baia oggi con la piattaforma interdetta da un filo

Tutto in regola dunque? Sembra proprio di sì, anche se i bagnanti hanno segnalato che gli operai starebbero chiudendo anche la cosiddetta fascia di rispetto di cinque metri di battigia, che per legge dovrebbe restare alla libera fruizione di tutti. L’articolo 11 della legge 217 del dicembre 2011, infatti, stabilisce che esiste “il diritto libero e gratuito di accesso e fruizione alla battigia, anche ai fini della balneazione”. Battigia, appunto, di cinque metri.

Intanto, segnalazioni sono già arrivate alla Capitaneria di porto di Palermo e se ne parla in queste ore anche sul gruppo Facebook “Il mare di Sferracavallo” da sempre attento alla salvaguardia dell’ambiente nella borgata marinara palermitana:“Buongiorno – scrive una bagnante – segnalo che questa mattina diversi operai stavano picchettando la parte fino ad ora a fruizione libera della Baia del Corallo perché sembra i gestori del locale stiamo per mettere delle pedane di legno sopra la piattaforma di cemento. Quando ho chiesto cosa stavano facendo mi è stato risposto che hanno la concessione, che sarà garantito l’accesso al mare, ma ci saranno delle restrizioni”.

Il Cus Palermo: “Tutto in regola, stiamo riqualificando un’area in abbandono”

Sulla questione interviene in queste ore il Cus Palermo che storicamente ha svolto in varie stagioni le proprie attività alla Baia del Corallo e che rassicura i bagnanti preoccupati. Il vicepresidente del Cus, Giovanni Randisi, spiega che non sarebbe in atto “nessuna privatizzazione” e che “sarà garantito l’accesso libero e gratuito a tutti”: “Siamo apprezzati proprio per il rispetto delle regole – osserva – e in 70 anni di storia la nostra immagine è quella di chi ama e rispetta il territorio. Stiamo riqualificando con pedane in legno uno spazio in cemento abbandonato da anni. Il solarium, inoltre, sarà anche di dimensioni inferiori rispetto allo spazio di cui abbiamo ottenuto la concessione, per cui vogliamo rassicurare i bagnanti che è tutto in regola”. 

Si vedrà cosa accadrà nei prossimi giorni. Se basteranno queste rassicurazioni o se, come temono diversi bagnanti, la Baia del Corallo -che deve la propria bellezza anche al suo stato selvaggio- si trasformerà in un “lido privato”.

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