“Uno dei primi impegni cui il parlamento siciliano sarà chiamato ad assolvere alla ripresa dei lavori settembrini sarà quello di dare risposte concrete al più importante comparto economico della Regione, ovvero il comparto agricolo che è in estrema sofferenza per una contingenza di fattori che hanno affossato qualsiasi possibilità di crescita”.
Queste sono le parole del Presidente della I Commissione Affari Istituzionali dell’Ars, Ignazio Abbate, che suonano come un monito in vista della riapertura dei lavori parlamentari. L’esponente della DC ha incontrato nei mesi scorsi diversi rappresentanti delle associazioni di categoria, tra cui naturalmente la Coldiretti, ed ha potuto raccogliere il grido di allarme che proviene forte sia dalla zootecnia che dall’agricoltura.
“Un grido che non può passare inascoltato – commenta Abbate – poiché si tratta del settore economico storicamente trainante della nostra regione. Se parliamo di zootecnia il problema principale è stato causato dalla grave crisi idrica che ci ha colpito e continua a colpirci. Una crisi che ha costretto tantissimi allevatori alla decisione estrema, cioè abbattere i propri capi riproduttori sia maschi che femmine, sia da latte che da carne, per l’impossibilità di reperire foraggi. E’ necessario fornire loro le risorse per l’acquisto dei nuovi capi che andranno a sostituire quelli abbattuti ed essere così competitivi nuovamente sul mercato. Non va meglio agli comparti del mondo agricolo dove occorrono risorse fresche per l’acquisto di scorte e poter così programmare con più serenità l’annata agraria 25/26. Come rappresentanti politici abbiamo l’obbligo di tendere la mano a questi comparti e trovare le risorse che attraverso la Crias possono arrivare direttamente a produttori e allevatori ed aiutarli ad uscire da questo stato di crisi e allinearsi a tutti i competitors nazionali ed esteri. Mi auguro che questo sia un problema di cui si faranno carico tutti i gruppi parlamentari senza distinzione di colore politico”.