Sono state presentate le nuove linee guida della programmazione regionale della Politica agricola comune 2023/27, che prenderà il posto del Psr. L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, è intervenuto questa mattina in occasione dei lavori del Comitato di monitoraggio e sorveglianza sulla programmazione Psr 2014/22, che si sono svolti nella sala del Terminal Cruise del Porto di Palermo.
La scelta di presentare la nuova programmazione davanti a Filip Busz, capo delegazione della Direzione generale agricoltura della Commissione europea, non è casuale, ma testimonia la precisa volontà di rendere partecipi le istituzioni comunitarie del cambio di passo. Una nuova impostazione confermata dall’importante riconoscimento – effettuato nel suo intervento dal direttore Busz – di una inversione di tendenza maturata nel corso dell’ultimo anno.
“Si tratta di un vero e proprio cambio di passo, di una rivoluzione nella programmazione regionale a sostegno dell’agricoltura – ha sottolineato Sammartino – basata sulla qualità della spesa, sulla produzione di valore aggiunto per le imprese e sulla destinazione privilegiata dei finanziamenti negli investimenti produttivi, nella ricerca e nella innovazione tecnologica“. Riguardo al bilancio consuntivo del Psr 2014/2022, l’assessore ha ricordato gli effetti impattanti che i due eventi congiunturali di portata globale – la pandemia prima e la crisi legata alla guerra in Ucraina dopo – hanno avuto sul sistema agricolo e agroalimentare siciliano, con due conseguenze di rilievo sulle misure strutturali: da un lato, l’esigenza di attivare interventi straordinari che ha imposto una pesante riprogrammazione delle risorse e delle priorità; dall’altro, il tema che si è riproposto in forma aggravata dell’inerzia di spesa.
Per superare lo stallo, la nuova programmazione ha previsto alcuni importanti correttivi: rafforzare la collaborazione con gli ordini professionali, per fornire indicazioni più precise in fase progettuale, facilitare l’iter di esame, introdurre il ricorso ai revisori per le verifiche intermedie, coinvolgere i Gal, riprogrammando e liberando risorse utili verso gli interventi più efficaci ed efficienti. È stato, inoltre, approfondito il rapporto con l’Agea, per assicurare un iter più rapido e certo alle domande. Altra novità centrale della nuova programmazione è quella dell’integrazione di filiera. Investimenti nell’innovazione, nella ricerca, nel supporto all’imprenditoria giovanile sono stati gli altri temi toccati dall’assessore nella sua relazione.
“Per una regione come la nostra, forte di una superficie agricola utile di oltre 1.400.000 ettari, con circa 150 mila aziende e l’8% degli occupati nel settore, la sfida determinante è realizzare la transizione verso un’agricoltura sostenibile e resiliente di fronte al cambiamento climatico e alle crisi internazionali“.