Trionfo di gola, fedde del cancelliere, minni di virgini, sospiri di monaca. Sono alcuni dei nomi delle delizie delle antiche badie, i dolci de “I segreti del Chiostro“ che, da questo sabato per tutti i fine settimana, potranno essere acquistati a conclusione della visita ai tetti del monastero di Santa Caterina a Palermo.
Un’occasione per riscoprire i sapori e le antiche ricette della pasticceria conventuale palermitana, nell’ambito del percorso di recupero e di valorizzazione del Monastero di clausura di Santa Caterina condotto con la Soprintendenza dall’Ufficio Beni culturali della Curia.
Per riproporre al pubblico i dolci “che avevano il sapore del paradiso” è stata fondamentale la collaborazione tra Casa Giuffrè e la cooperativa sociale Pulcherrima Res: tutto è partito da un’accurata ricerca e sperimentazione, racchiusa poi nel brand “I segreti del Chiostro”. Parallelamente, altrettanto significativa, la recente pubblicazione del libro di Maria Oliveri “I segreti del chiostro – Storie e ricette dei Monasteri di Palermo”: un viaggio tra storia, ricette e curiosità sulla pasticceria conventuale palermitana.
«Si tratta di dolci raffinati dagli antichi sapori, per i quali vengono utilizzati ingredienti semplici e di qualità, esclusivamente siciliani», puntualizza Maria Carmela Ligotti, presidente della cooperativa Pulcherrima Res.
«A Palermo ogni monastero era specializzato in una pietanza particolare. – precisa il dolciere Luigi Giuffrè – Nel caso del monastero di Santa Caterina, il dolce distintivo era il “panino di Santa Caterina”, fatto con mandorle, zucchero, uovo, zuccata e vaniglia».
«Questa iniziativa – sottolinea padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo – rientra nel programma di tutela e valorizzazione del Monastero. Il nostro obiettivo è quello di diffondere ai visitatori i contenuti teologici, le storie e le tradizioni, realizzando momenti di preghiera e contemplazione tramite il bello che ci è stato tramandato».