Due siciliani nel gabinetto Gentiloni. Per Angelino Alfano si tratta di una conferma con transfert. Passa dal Viminale al Ministero degli Affari Esteri. Alfano è nato ad Agrigento il 31 ottobre 1970, è sposato e ha due figli. Laureato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è avvocato e dottore di ricerca in Diritto dell’impresa presso l’Università degli studi di Palermo. E’ giornalista pubblicista, dal 1989.Nel 1994 viene eletto consigliere provinciale nel collegio di Agrigento, svolge la funzione di Presidente della commissione Affari Generali ed è il coordinatore del “Polo delle Liberta’” in seno al Consiglio Provinciale. A 25 anni è eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, risultando il più’ giovane componente. Presiede il gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars dal 1998 al 2001.Nel 2001 e’ eletto deputato al Parlamento Italiano nella circoscrizione Sicilia occidentale, nella lista di Forza Italia. Nel 2002 è Dirigente Nazionale del Dipartimento Politiche del Mezzogiorno di Forza Italia. E’ relatore della Legge finanziaria e di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2003 e bilancio pluriennale per il triennio 2003-2005. Nel febbraio del 2005 viene nominato coordinatore regionale di Forza Italia per la Regione Sicilia, incarico dal quale si dimette il 7 maggio 2008, a seguito della nomina a Ministro della Giustizia nel Governo Berlusconi IV. Nel 2006 e’ rieletto deputato al Parlamento Italiano, circoscrizione Sicilia occidentale, nella lista di Forza Italia. Dal 6 giugno 2006 al 28 aprile 2008 è componente della Commissione bilancio, tesoro e programmazione.
Nella XVI Legislatura è rieletto deputato nella lista del Popolo della Libertà. Il 7 maggio 2008 viene nominato Ministro della Giustizia. E’ il piu’ giovane Guardasigilli nella storia della Repubblica Italiana. Alle elezioni politiche del 2013 e’ capolista del Popolo della Liberta’ alla Camera dei Deputati nelle circoscrizioni: Sicilia 1, Lazio 1, Piemonte 1 e Piemonte 2. Il 27 febbraio 2013 e’ rieletto deputato per il Popolo della Liberta’, dal 28 aprile 2013 a febbraio 2014, e’ ministro dell’Interno e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri nel Governo Letta. Da luglio 2013 è presidente della Fondazione De Gasperi. Nel novembre 2013 fonda il Nuovo Centrodestra di cui è Leader. Dal febbraio 2014 a dicembre 2016 e’ ministro dell’Interno del Governo Renzi.
Il secondo ministro siciliano è una “ministra”. Per Anna Finocchiaro è un ritorno in grande stile. La nuova responsabile per i Rapporti con il Parlamento è di Modica, classe 1955, succede a Maria Elena Boschi e lascia l’incarico di presidente della commissione Affari costituzionali al Senato, dove ha collaborato con il suo predecessore alla stesura della riforma costituzionale bocciata dal referendum del 4 dicembre.Già membro del governo Prodi I (1997), quando fu ministra per le Pari opportunità. Dal 2006 al 2013, invece, ha ricoperto il ruolo di presidente del gruppo parlamentare del Partito democratico in Senato per due legislature.Nella sua carriera politica ci sono anche grosse delusioni, come la candidatura alla presidenza della Regione Siciliana nel 2008, dalla quale uscì sconfitta con il 30,38% dei consensi da Raffaele Lombardo, che ottenne invece il 65%.Parlamentare di lungo corso, Anna Finocchiaro varca per la prima volta le porte di Montecitorio nel 1987 con il Pci, confermando poi la sua presenza anche nelle legislature successive, fino all’attuale. Nel suo curriculum vitae c’è anche l’incarico di presidente della commissione Giustizia della Camera, che ha svolto ininterrottamente dall’8 maggio 1996 al 29 maggio 2001. Prima dell’attività politica, la neo ministra ha lavoro come magistrato.
Laureata in giurisprudenza, nel 1981 e’ funzionario della Banca d’Italia nella filiale di Savona, pretore a Leonforte dal 1982 al 1985 e sostituto procuratore al Tribunale di Catania fino al 1987.Dal 1988 al 1995 è’ stata anche consigliere comunale a Catania, prima con il Pci, poi nelle file del Partito democratico della sinistra, dopo la svolta di Achille Occhetto.
Con l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ebbe un durissimo botta e risposta nel 2012 per alcune affermazioni dell’allora sindaco di Firenze che contestò una foto che la ritraeva in un centro commerciale mentre faceva compere con la scorta che spingeva il carrello. Volarono parole grosse, poi nel corso dei mesi i toni si placarono e il rapporto con Renzi migliorò al punto che la Finocchiaro divenne un vero e proprio punto di riferimento nella fase parlamentare della riforma costituzionale.