Messina è come un’auto che si è messa in moto, magari dopo un periodo di “fermo” in garage o dal meccanico. E’ un’immagine dinamica quella che per il segretario generale della Cisl Messina Antonio Alibrandi prevale nel fare il bilancio del 2023.
Un anno che va a chiudersi e che sta vedendo la città letteralmente invasa dai cantieri per la mobilità sostenibile, dai cordoli alle piste ciclabili dai parcheggi d’interscambio al posizionamento degli alberi di ForestaMe. Le proteste, soprattutto per la contemporaneità dei cantieri, non mancano ma il segretario della Cisl, che ha incontrato i giornalisti per gli auguri di fine anno, invita a guardare a quel che sarà la città a chiusura dei cantieri.
MESSINA IN MOVIMENTO
“E’ stato un anno di difficoltà e senza dubbio i cantieri hanno causato problemi, ma sta emergendo non soltanto una visione di città ma anche la determinazione nel ridisegnarla. Oggi c’è una visione per il futuro, è stato iniziato un percorso virtuoso. Invito a guardare i cantieri come un fatto temporaneo che porta opportunità. Sono disagi momentanei inevitabili. Messina oggi è una città in movimento”.
Alibrandi sottolinea come oggi più che mai debbano tornare prioritari i temi legati all’occupazione ed alla produttività, con grande attenzione, quello delle attività artigianali che è stato messo in secondo piano.
SERVE UN PATTO SOCIALE
“Serve un grande patto sociale per il territorio per ricostruire e devo dire che in queste settimane natalizie si sta vedendo un clima di partecipazione e di voglia di fare insieme. Dobbiamo osare e capire quale tipo di lavoro costruire. Non solo pubblico, ma puntare sulla strategica ripresa delle aree artigianali, delle start up, delle filiere interne. Spesso i cambiamenti spaventano ma aprono spazi nuovi”.
PONTE VEICOLO DI OPPORTUNITA’
Il 2024 sarà l’anno dell’avvio dei cantieri del Ponte sullo Stretto e la Cisl è favorevole e su questo punto Alibrandi evidenzia come l’opera sia “veicolo di opportunità. Basti pensare che il Ponte in sé, come struttura, è solo una parte, perché ci sono poi altri 10 miliardi di opere connesse e di infrastrutture e sono quelle che cambieranno il territorio. Per noi la formazione è fondamentale così come il sistema che si mette in moto e che riguarda anche l’indotto, i trasporti, la logistica, i servizi, la ristorazione, direi persino le lavanderie. Neanche si ha idea oggi di quanta occupazione indotta ci sarà. Ho citato le lavanderie per fare un piccolo esempio. Non sto parlando del piccolo negozio, ma della necessità di lavare quantità enormi di tute, abbigliamento di lavoratori impegnati ogni giorno sia sul Ponte che nelle opere connesse. Ed è solo un piccolo esempio. Non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione di un sistema economico che si mette in moto anche perché altre città siciliane sono già in moto prima di noi…..per fare formazione e non solo. E’ da come reagisce la città a tutto questo che si capisce quale sarà il destino di Messina”