È ancora presto per trovare un candidato alla presidenza della Regione. È tardi per fare le primarie. Il Pd che si avvita su sé stesso, prova a delineare un equilibrio sostenibile all’interno del quale mantenere la rotta.
La segreteria regionale del Partito Democratico, riunita quest’oggi da Fausto Raciti, mette al centro il discorso da portare avanti sulla coalizione: “Il chi siamo e dove andiamo” diventa il mantra con cui sintetizzare, metabolizzandolo, l’articolato contesto di confronto che agita le acque del centro sinistra siciliano.
Da un lato dunque viene confermata l’esigenza di allargare in maniera quanto più ampia possibile l’area centrista, provando anche al recupero ‘in extremis’ di Alternativa Popolare, dall’altra si prova ad estendere il modello inclusivo delle ultime amministrative integrandolo sui territori.
In mattinata il tavolo organizzato da Orlando si è occupato di definire “un contributo programmatico di supporto alla riflessione regionale”, ma non è andato oltre. Niente documenti, né passaggi ufficiali.
Sempre nel contesto delle mini consultazioni portate avanti da Raciti, il segretario regionale del Partito Democratico ha incontrato il segretario regionale e il presidente nazionale del Psi, Nino Oddo e Carlo Vizzini.
Il tema riprende una parte degli argomenti all’ordine del giorno per la coalizione di centro sinistra: “Si è concordato sull’esigenza di un perimetro politico ampio della coalizione che vada dal centro moderato alle forze di sinistra insieme alle quali si sono vinte le recenti amministrative di Palermo“, si legge in una nota. “Le primarie non sono più – a giudizio di entrambe le segreterie regionali – uno strumento utilizzabile dati i tempi e i passaggi politici in corso. La scelta può ricadere su un esponente del Pd o su un nome esterno che consenta ulteriori aggregazioni sociali e politiche.”