Nuove forme ma stesse radici nella violenza di genere. L’argomento affrontato oggi a Palazzo dei Normanni.
Un incontro che nasce dall’esigenza di approfondire come la violenza sulle donne stia assumendo oggi forme nuove e non immediatamente riconoscibili.
Segnali psicologici, comportamentali e relazionali che spesso sfuggono ai cliché narrativi più diffusi, ma che rendono più complessa la capacità di individuare situazioni potenzialmente pericolose. E il racconto drammatico di una mamma, Maria Concetta Zaccaria, che ha perso la propria figlia, Sara Campanella.
Un impegno che il presidente della Commissione Biblioteca dell’Ars Marianna Caronia condivide con le colleghe Roberta Schillaci e Valentina Chinnici.
“Il femminicidio atipico di Sara Campanella riscrive la storia della violenza sulle donne perché allarga la maglia dei possibili carnefici“, afferma Marianna Caronia. “È dunque necessario accendere i riflettori sul tema e fornire strumenti di lettura e prevenzione, a partire dall’analisi dei segnali anche invisibili che precedono l’irreparabile, soprattutto quelli di natura psicologica“.
In questa prospettiva, il convegno prende spunto proprio dalla storia di Sara Campanella, studentessa dell’Università di Messina che è stata barbaramente uccisa da un pretendente. Un ‘caso anomalo’ che apre una maglia inaspettata tra i femminicidi: non più solo mariti e compagni ma anche semplici conoscenti, figure insospettabile.
Da qui parte una riflessione più ampia sugli aspetti psicologici, sociali e giuridici che concorrono alla prevenzione, dove la parole chiave è prevenzione. Prevenzione alla prima avvisaglia, al primo gesto e alla prima parole di troppo.
Un tema importante che vede la presenza di tre deputate palermitane di tre partiti diversi, di tre schieramenti diversi ma che convergono sul tema delle donne.
“Lo abbiamo fatto in tante altre occasioni, oggi è un momento importante perché parliamo del momento più drammatico cioè della violenza sulle donne e lo stiamo facendo in una maniera anche un po’ diversa, attraverso un dibattito che poi ci auguriamo possa portare a delle proposte“. Queste le parole della presidente della Commissione, Marianna Caronia.
“È una giornata che questo Parlamento deve in qualche modo attenzionare perché è un tema che non può essere soltanto episodico. Ci auguriamo che dalla giornata di oggi possano uscire delle proposte e dei momenti di arricchimento, perché da un momento così semplice si possa effettivamente poi produrre qualcosa di utile“.
Un focus oggi anche sul cyberbullismo e su quella che è anche la violenza ‘social’, una situazione che vede, oggi più che mai, un numero altissimo di denunce.
“Prima di tutto serve lavorare sulla prevenzione, sull’educazione, sul cambiamento culturale. Purtroppo non sono le misure repressive che aiutano e servono per quanto siano fondamentali, ma sappiamo che non fungono da deterrente“, aggiunge Valentina Chinnici. “Serve cambiare completamente il paradigma culturale, lavorare insieme e supportare tutte le reti di aiuto“.



