Nell’attesa che giovedì prossimo arrivi la convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico (Mise), a Palermo prosegue ad oltranza lo sciopero dei dipendenti Almaviva, che continuerà fino al 31 gennaio. Dopo la mobilitazione di ieri sotto la sede della società, in via Marcellini, i lavoratori oggi stanno manifestando davanti gli uffici dell’Enel di via Marchese di Villabianca. Non si arrendono al trasferimento coatto presso la sede di Rende, in provincia di Cosenza.
Exprivia, la società subentrata ad Almaviva nella gestione del call center di Enel, non li ha assorbiti. Da qui la decisione dell’azienda di offrire loro la possibilità di continuare a lavorare, ma in un’altra sede pena il licenziamento. Una situazione insostenibile per i 60 dipendenti interessati che non riuscirebbero a conciliare le proprie esigenze lavorative con quelle familiari. Si tratta, infatti, di lavoratori sì con dei contratti a tempo indeterminato, ma in molti casi a tempo parziale. Alcuni di essi poi appartengono a nuclei familiari monoreddito. Pertanto andare a lavorare fuori risulterebbe diseconomico.
“Abbiamo bussato a tutte le porte e attendiamo una risposta del governo – dice Giusi Massa, part time a quattro ore – dovevo partire il 19 dicembre ma non intendo farlo perche’ dovrei affittare una casa e con il mio stipendio non potrei mai sostenere una simile spesa”.
Gli scioperanti e i sindacati lamentano il mancato rispetto degli accordi, che consentirebbe a tutti i dipendenti di continuare a lavorare nella propria città.
“L’accordo – spiega Rosalba Vella rsu Slc Cgil Palermo – dice che Exprivia dovrebbe assumere 14 full time, 79 part time a 6 ore e 204 part time ore. Le candidature, pero’, sono state diverse rispetto ai profili orari, ma dal punto economico per l’azienda non cambia niente. E’ un cavillo sulla pelle dei lavoratori ed e’ incomprensibile questa ostinazione e noi ci batteremo fino a quando questa vicenda non sara’ risolta”.
“Ci troviamo di fronte ad un comportamento scorretto da parte di Exprivia – dichiarano Antonio Vitti, componente della segreteria nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, e Riccardo Catalinotto, coordinatore Rsu Almaviva – che non rispetta gli accordi sottoscritti. Oggi 42 lavoratrici e lavoratori palermitani si aggiungeranno ai diciotto già trasferiti a Rende dal 19 dicembre e in sciopero da circa 20 giorni. Exprivia pretende di utilizzare lavoratori parte time al 50%, percentuale al momento non disponibile, di conseguenza al fine di arrivare ai 175 full time equivalenti deve ricorrere ad altri full time insieme ai part time a 6 ore”.
Anche Giovanni Gorgone, Rsu Fistel Cisl, e Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani, chiedono “il rispetto dell’accordo stipulato a novembre. I 60 lavoratori Almaviva passati a Exprivia per la commessa Enel devono restare a Palermo. Non possiamo consentire quelli che di fatto appaiono come dei licenziamenti”.
Una soluzione resa ancora più necessaria, sempre secondo i sindacati e i dipendenti, dall’incremento dei volumi di lavoro. A seguito del licenziamento dei 1600 lavoratori di Roma sarebbero aumentato il carico delle chiamate nelle due sedi siciliane di Palermo e Catania.
Da Roma, nel frattempo, fanno sapere che ci sarebbe la disponibilità del Mise a riaprire il tavolo delle trattative chiesto dai sindacati, dall’assessore alle attività produttive del Comune di Palermo, Giovanna Marano, e dal sindaco, Leoluca Orlando, anch’essi impegnati nel trovare una soluzione per tutti i lavoratori.