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Almaviva Palermo, l’ira della Slc Cgil: “Il tavolo di confronto è unitario per legge”

mercoledì 20 Giugno 2018
Maurizio Rosso
Maurizio Rosso

La Slc Cgil non ci sta a proseguire la trattativa relativa al call center Almaviva di Palermo da sola e contesta la convocazione di un tavolo di confronto con l’azienda separato dagli altri sindacati. Operazione ritenuta illegittima dal punto di vista normativo, oltre che scorretta sul piano delle relazioni sindacali. La spaccatura si era consumata lunedì scorso nell’ambito dell’ennesimo incontro presso l’Assessorato regionale alle attività produttive per evitare il licenziamento di 724 lavoratori.

Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni in quell’occasione si erano dette indisponibili a proseguire il percorso insieme alla Slc Cgil, dicendo di essere stanchi di assistere “a improbabili sceneggiate da chi rappresenta questa organizzazione”, a proposte “prive di concretezza” e “decontestualizzate dalle condizioni reali in cui si trova Almaviva Palermo. Nel corso della vertenza la Slc si è più volte rifiutata di siglare qualsiasi accordo senza prima ottenere investimenti da parte di Almaviva Contact sul sito di Palermo. Da qui la richiesta di continuare il confronto separatamente e la convocazione di due tavoli per il 26 giugno prossimo, uno di mattina e l’altro di pomeriggio.

Un duro colpo al quale la Slc ha risposto ieri in serata con un lettera inviata all’Assessorato, al Comune di Palermo, all’azienda e alle altre sigle sindacali, spiegando che “la separazione dei tavoli può avvenire esclusivamente per le delegazioni di Segreteria Territoriali ma non per le Rsu. Secondo quanto sancito dalla legge – continua la nota – e dagli accordi interconfederali, il collegio Rsu è unico e unitario e non può essere separato”.

Se così stanno le cose, quindi, l’assessorato, che in questa vicenda svolge il delicato compito di mediatore, sarebbe costretto a convocare l’Slc al tavolo che si terrà martedì mattina. Una situazione che potrebbe riaccendere i dissidi interni ad un fronte diviso, che invece avrebbe bisogno dell’unità per tutelare al meglio i lavoratori.

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