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Alta tensione a Messina: De Luca chiude l’ex Provincia, scattano le proteste

lunedì 11 Febbraio 2019

Cateno De Luca è pronto ad una protesta plateale a difesa dell’ex Provincia regionale di Messina, per provare a salvare rilanciare l’ente ormai ridotto alla paralisi dai continui tagli di risorse e al quale il sindaco metropolitano denuncia “il colpo di grazia di un ulteriore taglio di 330 milioni di euro”.

Stamane De Luca, di fronte ad una folta presenza di giornalisti, fotoreporter e dipendenti, ribadendo le perduranti difficoltà finanziarie di Palazzo dei Leoni che stanno determinando l’impossibilità di garantire le funzioni fondamentali dell’Ente, si è detto “pronto a consegnare la fascia al Prefetto”.

Andiamo avanti con questa presa di posizione fino a quando non ci sarà un provvedimento che metterà in sicurezza, almeno per il triennio 2019-2021, il sistema delle ex Province siciliane – afferma De Luca -. In ogni caso se, nei prossimi quindici giorni, non si arriverà alla conclusione della questione io, come fanno tutti i datori di lavoro, avvierò le procedure di licenziamento collettivo e consegnerò la mia fascia azzurra di Sindaco della Città Metropolitana di Messina al Prefetto. Così che venga qualcuno a gestire un Ente che, allo stato attuale, non fa altro che causare danno erariale perché oltre il 50% del personale non è nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro a seguito del blocco che stiamo subendo”.

“Per quanto riguarda la parte finanziaria – continua De Luca -, non posso accettare di perdere oltre 330 milioni di euro per infrastrutture, scuole, messa in sicurezza del territorio a causa di un disavanzo tecnico di appena 12 milioni di euro causato dal prelievo forzoso per finanziare il debito pubblico, togliendo risorse, quindi, alla Città Metropolitana di Messina che, rispetto a tutte le altre Città Metropolitane della Sicilia, rischia di perdere questi 330 milioni di investimenti perché il patto che è stato sottoscritto pone in capo all’Ente la regia dei progetti del Masterplan, a differenza delle altre Città Metropolitane della Sicilia dove la regia è dei due Comuni capoluogo”.

de lucaMa proprio contro De Luca arriva, intanto, un duro attacco dai lavoratori che fanno riferimento alla Cgil.

“È ora che la politica la smetta di svolgere solo un ruolo ipocrita, si assuma le sue responsabilità e agisca di conseguenza perché è da mesi che assistiamo a promesse e discussioni inutili. Oggi abbiamo chiuso l’ente e messo in ferie forzate i lavoratori, tra 15 giorni se nulla cambierà, metterò in atto i procedimenti di licenziamento collettivo”. Queste le parole di De Luca che dopo aver chiuso i cancelli dell’Ente ed annunciato il default della Città metropolitana per il mancato di fondi da parte dello Stato ha messo in ferie forzate 700 lavoratori.

Il sindaco è stato aspramente contestato dai dipendenti della Cgil che non sono stati fatti entrare a Palazzo dei Leoni e messi in ferie. Scontri verbali molto accesi si sono verificati proprio tra il sindaco metropolitano e i lavoratori tanto che sono intervenute le Forze dell’Ordine che hanno allontanato i dipendenti. “Sto facendo questo a beneficio dei servizi per la comunità – ha detto De Luca – e anche per chi lavora alla Città Metropolitana. Mi dispiace che qualcuno tra sindacati e lavoratori non stia comprendendo il senso della mia decisione che è irreversibile. Se qualcuno pensa di essere penalizzato mi dispiace, ma ribadisco non so cosa facciamo al momento molti dipendenti in questo palazzo, perché c’è il blocco totale dei servizi, ho dovuto fermare gare per 30 milioni avviate per scuole e strade”. “Dobbiamo chiudere tutto – continua De Luca – per soli 12 milioni di euro del 2018 che rientrano nella norma del prelievo forzoso che dobbiamo dare lo Stato”.

 

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