Garantire subito il rilancio di Amat. A chiederlo, in una nota unitaria, sono i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa Tpl.
“Riteniamo assolutamente indispensabile, soprattutto in un periodo in cui sono si sta facendo in altre città italiane, il rilancio di una azienda, Amat, che con i suoi circa 1.300 dipendenti svolge oggi più che mai servizi essenziali in questa fase come quello del Trasporto pubblico locale“, affermano Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uiltrasporti), Fabio Danisvalle (Faisa Cisal), Corrado Di Maria (Ugl), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti).
“Da ieri Amat, con grandissima difficoltà, ha messo in campo tutte le sue, pur insufficienti, energie per non farsi trovare impreparata alla prima fase di ripartenza con uomini, donne e mezzi impegnati a sostenere e aiutare i cittadini e quindi le attività, che tentano l’impresa di ripartire. L’inizio della emergenza sanitaria ha imposto una serie di limitazioni nei servizi aziendali che per forza maggiore, hanno inciso radicalmente nei ricavi Amat azzerando gli incassi da traffico, di sosta tariffata e di ogni altra attività, continuando comunque a garantire il servizio di bus e tram senza alcuna limitazione se non nelle fasce orarie imposte dalla Regione“.
I sindacati aggiungono “in questi mesi, con il totale crollo degli incassi, che purtroppo durerà ancora per un tempo indefinito, i lavoratori Amat hanno assistito a controversie in CdA e amministrazione comunale che nulla hanno a che fare con l’interesse di giungere a un contratto di servizio, che ancora non riconosce il tram, con una azione di tassazione di Tosap e Tarsu assolutamente sproporzionata sulle ‘Zone blu’ e con un protocollo di risanamento ed efficientamento sottoscritti, ma mai messi in atto se non nel disposto concorso di autisti“.
“Ancor più in questo periodo abbiamo la netta sensazione che l’azienda sia stata più sola che mai – sottolineano i sindacalisti -, difatti se da un lato dobbiamo apprezzare la progettualità futura delle nuove linee tram, di contro dobbiamo ancora constatare le diatribe burocratiche che dal 12 aprile non hanno ancora reso possibile l’accreditamento di somme regionali all’Azienda Amat, determinando di conseguenza l’impossibilità di provvedere al pagamento degli stipendi dei dipendenti“.
“Al contempo dobbiamo invece riconoscere che la Regione sta rispettando integralmente gli impegni che a inizio emergenza aveva garantito, pagando di fatto per intero i contributi di esercizio, riconoscendo i chilometri del tram ed intervenendo sulla detassazione Tarsu e Tosap sulle partecipate nei comuni sopra i 5 mila abitanti“.
Da qui la richiesta dei sindacati di Amat di un immediato rilancio dell’azienda. “Aspettiamo, anche se il tempo sta proprio scadendo, che qualcuno si assuma finalmente le proprie responsabilità, forze di governo e opposizioni“.