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Amianto, De Luca lancia l’allarme: “Nelle baracche di Messina rischio tumori ai polmoni”

sabato 1 Settembre 2018
Baracche a Fondo Saccà (ME)

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca lancia un inquietante allarme sulla situazione nelle baracche, dove da oltre 100 anni vivono circa 10 mila famiglie. “Chi vive nelle baracche si ammala di asbestosi, una specie di tumore ai polmoni. C’è già un caso accertato e certificato a Fondo Fucile”.

Il primo cittadino ripropone la necessità di dare una svolta sull’emergenza e preannuncia “una immediata azione straordinaria di controllo sulle 10 mila persone che vivono ancora nelle baracche. C’è un certificato medico del 28 agosto scorso. Mentre la politica discute sul sesso degli angeli, la gente muore”.

amiantoL’asbestosi è la malattia polmonare cronica conseguente alla inalazione delle fibre di amianto (asbesto) che penetrando attraverso le vie respiratorie raggiungono gli alveoli polmonari. Provoca una riduzione della ventilazione polmonare che si traduce in una progressiva incapacità per il soggetto che ne è affetto di respirare per la progressiva riduzione dell’elasticità polmonare.

Le manifestazioni cliniche più eclatanti dell’asbestosicontinua De Luca – impiegano anni per manifestarsi sotto forma dei tumore del polmone e del mesotelioma pleurico che compaiono anche dopo trent’anni dall’iniziale esposizione all’asbesto e hanno prognosi infausta. Ad oggi, purtroppo, non esiste cura per l’asbestosi.

E la situazione è destinata a peggiorare. Secondo l’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, ogni anno in Italia muoiono più di seimila persone per patologie correlate all’amianto. Il dato, già terrificante, è destinato a crescere perché non esiste in Italia una mappatura della presenza di amianto, che è stato ampiamente utilizzato nell’edilizia, negli edifici pubblici e privati”.

asbestosi nelle baracche

E sempre l’ONA ha stimato che il picco di mesoteliomi si verificherà tra il 2020 ed il 2030 e questo perché il mesotelioma può manifestarsi anche a distanza di 40-50 anni dalla prima esposizione alle polveri e fibre di amianto. Poiché il periodo di più intenso utilizzo e di più elevata esposizione è quello dal 1960 al 1985, e tenendo conto dei tempi di latenza, secondo l’Osservatorio il presumibile picco delle patologie asbesto-correlate, ed in particolare dei mesoteliomi, si verificherà tra il 2020 ed il 2030.

“E’ una situazione che fa tremare al solo pensiero e che va assolutamente affrontata al più presto”, avverte De Luca.

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