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Amministrative Palermo, Ferrandelli: “Pronti a governare questa città” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 13 Aprile 2022

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“Siamo pronti e andiamo dritti per governare Palermo”. Così Fabrizio Ferrandelli ha aperto la conferenza stampa a Piazza Pretoria, oggi candidato sindaco del capoluogo siciliano, presentando la campagna di comunicazione che lo accompagnerà in questa corsa per la fascia tricolore di Palermo e per il rinnovo del Consiglio comunale.

Tre liste a sostegno della candidatura del capogruppo di Più Europa a Sala delle Lapidi, appoggiata dal leader di Azione, Carlo Calenda, e uno slogan per presentarsi alla città: “Pronto!”. Fabrizio Ferrandelli, presidente dell’Assemblea di + Europa, si presenta alla città davanti a Palazzo delle Aquile con un centinaio di sostenitori affermando che “Nessuno mi tiri per la giacchetta perché le cose cambiano se le cambiamo insieme con i palermitani attori del cambiamento di una città messa in ginocchio dalla decadenza amministrativa. Oggi Palermo ha bisogno di essere rimessa in piedi, di una straordinaria normalità, che deve essere una parola d’ordine – sottolinea il consigliere comunale – prima la normalità dei servizi, poi guarderemo alla crescita, utilizzando sempre il linguaggio della verità. Al Comune siamo al dissesto funzionale”.

Le liste ‘Azione e +Europa’, ‘E tu splendi Palermo’ e ‘Rompi il sistema’, quest’ultima fatta da under 25. “questa è la mia coalizione, spiega Ferrandelli –  tre liste di persone che ci mettono la faccia, oggi questo sistema va scardinato e rotto. Rompere per ricostruire, va ricostruito un nuovo rapporto con i palermitani e ai giovani con la scusa del futuro hanno sempre rubato anche il presente”.

E a proposito degli avversari e di coalizioni Ferrandelli ha dichiarato che “Dagli altri non vedo programmi, non vedo soluzioni e sento ancora qualcuno che sostiene che bisogna studiare soluzioni per la città. Vogliono poltrone e controllare posizioni cose che non mi appartengono”.

Ferrandelli ha manifestato con orgoglio il suo legame con Palermo “Qui io sono nato e cresciuto. Questa è la mia città. Lo è nel senso più ampio del termine perché per me si parla di vita. Si parla di una cosa di cui non potrei fare a meno. Non un semplice luogo, ma uno spazio. Dunque geografico ma anche umano. Quindi culturale, storico, sentimentale. La sento mia questa città, e per questo da 15 anni ho l’onore di rappresentare una parte dei suoi cittadini in consiglio comunale. Perché lì rappresento loro e quindi una parte della mia città”.

Oggi questa nostra città è allo sbando. Lo è nella maniera più totale, assoluta, definitiva. E lo è su ogni fronte. Lo vediamo nelle strade, con l’immondizia che si accumula. Lo vediamo con i progetti del Pnrr bocciati (30 su 30, una roba vergognosa). Lo vediamo con un’emigrazione sempre più incalzante. È un’emorragia quella di Palermo. Umana, materiale e culturale. Non potevo rimanere fermo e immobile di questo a questo scempio. Per questo mi candido. Per questo sono pronto a fare tutto ciò che è in mio potere per invertire la rotta e cambiare davvero Palermo”.

“Lo voglio fare e lo vogliamo fare: io e tutta la squadra. Non dobbiamo costruire niente, qui abbiamo radici, anni di esperienza, competenze, sappiamo cosa serve a Palermo per tornare alla normalità, prima, e alla rinascita, poi. Uniti, compatti, con le idee chiare e tanta voglia di cambiare davvero le cose e di farlo con logica, ponderatezza, serietà. Per tutto questo, io sono pronto”, ha ribadito ancora il candidato sindaco.

Vorrei che la città guardasse ai fatti come stanno, Palermo è in disequilibrio economico-finanziario, il che significa che qualcuno questo disequilibrio lo ha creato, quindi l’unico responsabile rispetto agli ‘irresponsabili’ che una responsabilità oggettiva cioè quella di aver compromesso i fondi del Comune di Palermo che è ascrivibile a Leoluca Orlando”.

Ha, poi, aggiunto Ferrandelli, rivolgendosi ai giornalisti rispetto alle dichiarazioni dell’attuale sindaco Leoluca Orlando che ha definito ‘irresponsabili’ i consiglieri che hanno bocciato il raddoppio dell’addizionale Irpef. “Se essere irresponsabili significa non aumentare le tasse, se significa non scaricare la responsabilità dei propri errori sui cittadini già tartassati – conclude Ferrandelli – preferisco stare dalla parte degli irresponsabili”

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