Ancora per pochi giorni, fino al 7 gennaio, si potrà vistare a Palazzo Sant’Elia la mostra “Andy Warhol. L’Arte di essere famosi”.
Grande il successo finora riscontrato, si contano già 17 mila visitatori, per l’artista simbolo della pop art con tutto il suo immaginario di icone, oggetti e cover che il mondo riconosce e ama.
Mao, Marilyn Monroe, Mick Jagger, Liza Minnelli. E ancora, The Flowers, le “ricette” a matita, le storiche bottiglie di Coca Cola e le leggendarie lattine di zuppa Campbell’s, i grembiuli e i vestiti, le famose copertine dei vinili e i Dollars Bills.
Non solo quadri dunque ma ben 166 differenti soggetti, tra opere uniche, multipli ed oggetti d’arte, della Rosini Gutman Collection, che abbracciano gran parte dell’intero percorso artistico ed iconografico dell’artista, dal 1957 al 1987, anno della sua morte.
Tra le opere anche le immagini di alcuni documenti personali di Andy Warhol: dal passaporto ad una delle sue prime pagelle, il foglio di ricovero ospedaliero dopo l’attentato, alcuni strumenti di lavoro e diversi preziosi libri, come l’“Index Book”, firmati dallo stesso Warhol.
In una sala che fa parte del percorso espositivo, si potranno visionare anche film documentari e video d’arte sull’artista e sulla Factory. Allestito anche un bookshop, che diventa a sua volta, spazio d’arte; e un laboratorio di grafica per i più piccoli, aperto alle scuole.
“Ringrazio tutti coloro che hanno scelto di scoprire, con noi, il genio di Andy Warhol – dice il sovrintendente di Fondazione Sant’Elia, Antonio Ticali – ma soprattutto ringrazio chi ci è stato vicino, gli sponsor privati che hanno creduto e sostenuto il progetto, le scuole che sono accorse a visitare la mostra, i ragazzi che hanno fatto da ciceroni per Alternanza Scuola-Lavoro, e, non ultimi, i dipendenti di Fondazione Sant’Elia che hanno portato avanti un lavoro immane. Che continuerà nel prossimo anno, con protagonista la città“.
E gennaio sarà un mese di appuntamenti importanti a Palazzo sant’Elia con “Ricordi Futuri 3.0. Diaspore in Terra di Sicilia “, a cura di Ermanno Tedeschi e Flavia Alaimo, mostra multimediale sulla Shoa con un inedito focus sugli ebrei in Sicilia.
E “Pausa sismica“: foto d’epoca, video e grandi opere per ricordare il terremoto che cinquant’anni fa sconvolse il Belice; e raccontare la rinascita di Gibellina attraverso l’arte. In collaborazione con la Fondazione Orestiadi.
La mostra “Andy Warhol. L’Arte di essere famosi” sarà aperta il 5 gennaio con orario continuato dalle 9,30 alle 18,30 (alle 18 l’ultimo ingresso); poi sabato e domenica (6 e 7 gennaio) dalle 10 alle 13 (ultimo ingresso alle 12,30) e dalle 16 alle 19 (ultimo ingresso alle 18,30).