Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti, hanno aderito alle precise richieste espresse nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale di Palermo sulla rimodulazione del cronoprogramma dei lavori per l’anello ferroviario con l’apertura in tempi brevi di un nuovo cantiere in via Ruggero Settimo: “al tempo stesso però ritengono necessario, soprattutto in piena emergenza economica come quella attuale, assicurare ai commercianti e agli artigiani che gli impegni assunti circa la data di consegna dei lavori vengano rispettati“. Lo si legge in una nota delle associazioni di categoria che chiedono comunque “alcuni accorgimenti” rispetto alle proposte dell’amministrazione comunale: la prima è’ quella che riguarda lo slittamento dell’avvio del cantiere dall’1 al 13 luglio “in modo da non danneggiare ulteriormente i tanti negozi della zona nelle prime due settimane di saldi, con l’auspicio che i lavori possano terminare anche prima rispetto alla data comunicata del 20 novembre”, come scrivono i presidenti delle tre associazioni, Patrizia Di Dio (Confcommercio), Giuseppe Pezzati (Confartigianato) e Francesca Costa (Confesercenti).
Tutto risolto, dunque? E invece no, vista la nota della giunta comunale di Palermo. “Se, come immaginiamo, tutti hanno a cuore la regolarità, la completezza e la sicurezza nello svolgimento dei lavori dell’anello ferroviario, i tempi di materiale esecuzione delle opere non possono essere oggetto di contrattazione, a meno che non si individuino forme compensative e responsabilità per eventuali soste dei lavori, di cui certamente la città non ha bisogno. RFI, il Comune e l’impresa D’Agostino hanno mostrato la massima disponibilità, che non può essere scambiata però come abdicazione alle basilari norme di responsabilità amministrativa in materia di lavori pubblici. Comprendiamo bene il desiderio dei commercianti di poter lavorare in tranquillità già dalla prima settimana di dicembre.
In questo caso, l’unica soluzione è che i lavori comincino entro la prima settimana di luglio. Ovviamente tutti abbiamo interesse ed auspichiamo, a partire dal Comune, che i lavori siano quanto più celeri possibile, ma porre o chiedere scadenze non supportate da dati tecnici rischia solo di essere fuorviante e dannoso per la città. Se in corso d’opera si potrà ridurre il tempo dei lavori, non potremo che essere contenti”.