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La proposta

Anello ferroviario, il cantiere eterno di Palermo: Borgo Vecchio rivuole la sua villetta CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 20 Gennaio 2025

Borgo Vecchio, uno dei quartieri più antichi della città. Uno spazio in cui si coniugano storia e tradizione, ma anche tante occasioni perse. Fatto, quest’ultimo, che ha relegato il cuore dell’ottava Circoscrizione ad essere una “periferia urbana“, ovvero un quartiere che, pur trovandosi a pochi passi dal “salottino” di Palermo, ha gli stessi problemi di un’area periferica. Mancanza di strutture, di centri di comunità e, soprattutto, di spazi verdi in cui giovani e famiglie possano ritrovarsi.

Una volta Borgo Vecchio aveva uno spazio verde del genere. Si tratta della villetta di piazza della Pace, posta di fronte alla chiesa di Santa Lucia. Non era nulla di che. Quattro alberi, alcune piante di oleandri e una mezza dozzina di panchine. Tanto bastava al quartiere per avere un luogo di ritrovo. Ma di quel giardinetto non è rimasto nulla. Oggi la piazza è interamente recintata dalle balaustre. All’interno di questo perimetro si trovano i container delle ditte che hanno lavorato al cantiere dell’anello ferroviario in questi anni. “L’occupazione della base operativa dei cantieri dell’anello ferroviario a Borgo Vecchio perdura da oltre dieci anni – racconta ai microfoni de ilSicilia.it il presidente dell’ottava Circoscrizione Marcello Longo -. Siamo in una fase di definizione del primo step del progetto. Entro il 2025 dovrebbero essere completate le fermate “Politeama” e “Porto”“.

La lunga serie di ritardi dell’anello ferroviario

Da allora, da quel lontano 2014, tutto è rimasto immutato. Anzi, la vivibilità di quegli spazi è, se possibile, peggiorata. La zona è diventata terra di degrado. Ciò a causa sia dei problemi fognari avvenuti all’incrocio con via Archimede che del continuo abbandono dei rifiuti. La speranza è riposta nel futuro. I cantieri del semi-anello inferiore si avviano verso la conclusione. Secondo le previsioni di Comune ed RFI, tutto dovrebbe essere consegnato entro settembre 2025.

Rifacimento marciapiedi in piazza Sant'Oliva, fermata anello ferroviario Politeama Palermo
I lavori in piazza Sant’Oliva, cantiere fermata Politeama

Il condizionale però è d’obbligo. Sulla carta, i lavori dell’opera avrebbero dovuto concludersi in 1089 giorni. Ma purtroppo a Palermo quasi nessun cantiere rispetta il proprio cronoprogramma. Sulla strada dei lavori dell’anello ferroviario si sono interposti diversi ostacoli. Primo fra tutti il fallimento della Tecnis, sostituita in corsa dalla ditta D’Agostino. Poi ci sono stati imprevisti quali l’emergenza covid e l’aumento dei prezzi dei materiali causato dalla guerra in Ucraina. Fattori che hanno ritardato il completamento dell’opera. In conclusione, i lavori sono ancora in corso, anche se gli interventi sono arrivati ad una svolta. Lo dimostra quanto sta avvenendo da settimane in piazza Sant’Oliva. Come documentato dalla redazione de ilSicilia.it, dalle parti della fermata “Politeama” l’area di cantiere sta pian piano retrocedendo. Le maestranze, negli ultimi giorni, hanno provveduto prima a rimuovere alcune barriere e poi a lavorare sui marciapiedi della zona.

Borgo Vecchio rivuole la sua villetta, la proposta

Marcello Longo

Una volta chiusi i due filoni rimasti aperti sul semi-anello inferiore, il focus dei lavori si dovrebbe spostare sulla fermata Turrisi-Colonna. Ed è su questo che punta il presidente dell’ottava Circoscrizione Marcello Longo. “Oggi si sta aprendo uno spiraglio sul futuro di piazza della Pace – sottolinea -. La prospettiva è quella di potere liberare questo spazio pubblico, fruibile dai cittadini e dalle famiglie“.

L’appello che lanciamo – conclude Longo – è che il progetto del nuovo spazio verde da realizzare a Borgo Vecchio venga partecipato con i cittadini, in modo da scegliere e contribuire alla realizzazione di questa nuova villetta“. Una voglia di partecipazione attiva palesata qualche mese fa da un murales realizzato dai ragazzi del quartiere: un albero accanto al quanto è stata riportata la scritta “più verde e meno cemento“. Poche parole che riassumono la voglia di bellezza del quartiere ad oggi rimasta insoddisfatta. E in una città che si vuole definire “policentrica” come Palermo, ciò non è accettabile.

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