Sono stremati, esausti, in ginocchio da oltre un anno i commercianti di via Emerico Amari. I lavori per la costruzione dell’Anello Ferroviario, a opera della ditta catanese Tecnis, in amministrazione giudiziaria, vanno molto a rilento. Ecco perché adesso tornano a chiedere al Comune la concessione di sgravi, esenzioni e rimborsi dei tributi comunali, nonché l’assegnazione di contributi a sostegno delle micro e piccole imprese commerciali, artigiane, turismo e servizi.
La richiesta parte dalla petizione degli attivisti Cinquestelle dell‘VIII circoscrizione, dal deputato regionale del M5s Giampiero Trizzino e dall’associazione “Amari Cantieri” guidata da Francesco Raffa, che chiede di salvare le imprese dalle transenne del cantiere in zona via Emerico Amari, «stremate da un calo verticale degli incassi, polvere, furti, rumori e dal disagio di vivere in trincea».
I promotori, dopo aver consegnato a Palazzo delle Aquile, poco prima di Natale, circa 1.200 firme, adesso coinvolgono anche il Consiglio Comunale. «Negozianti e cittadini – affermano i promotori dell’iniziativa – sono ostaggio di quello che ormai viene comunemente definito “TrAnello Ferroviario”; basti pensare che da allora diversi esercizi hanno chiuso battenti. Non si può perdere altro tempo, bisogna intervenire subito».
Nel frattempo, Il Comune ha emanato una nuova ordinanza che dà il via alla 2^ fase dei lavori, per la costruzione della futura galleria metropolitana sotto via Francesco Crispi. Nell’ordinanza dell’Ufficio Traffico, si specifica che sarà chiuso al traffico il tratto di strada compreso tra via E. Amari, via F.sco Crispi e via Rosario Gerbasi, nella carreggiata in direzione direzione piazza della Pace; mentre nel tratto di via Crispi in dirazione piazza XIII Vittime viene istituito il doppio senso di marcia e divieto di sosta con rimozione coatta 0-24 sui due lati della carreggiata. Il cambio di carreggiata avverrà in corrispondenza della via E. Amari, con rientro all’ altezza del varco “Santa Lucia”.