Arriva a stretto giro la replica di Ksm alla notizia della richiesta presentata ieri alla presidente Rosi Bindi dai deputati all’Assemblea regionale siciliana del M5S, Giampiero Trizzino e Sergio Tancredi, di convocare una seduta della Commissione nazionale antimafia, per discutere dei 524 licenziamenti avviati in Sicilia dall’istituto di vigilanza e delle anomalie riscontrate nel settore della vigilanza. Una richiesta bollata dal generale Fausto Milillo, presidente di Ksm, come una manovra elettorale messa in atto per raccattare voti in vista delle elezioni regionali del prossimo 5 novembre.
“Pensavo fosse un argomento di politica esclusivamente siciliana – dichiara – ma così non è. Sono dispiaciuto del fatto che parlamentari regionali, sicuramente in cerca di voto, possano approfittare di un argomento così serio per discutere su problematiche inerenti la sicurezza in Sicilia e in Italia”.
“Non ho e non abbiamo nulla da temere – prosegue il generale – anzi come sempre sarò e saremo paladini di legalità e ancora di più saremo felici di relazionare sull’intero settore e sulle varie problematiche del mondo del lavoro della sicurezza, dove ancora oggi si registrano gare d’appalto indette dalle Istituzioni a base d’asta sotto i minimi del costo lavoro. E lì il nodo della questione, non certo nella gestione del lavoro da parte di Ksm, che ha sempre ritenuto un fondamentale capitale sociale, da tutelare e valorizzare, e per il quale offre e garantisce migliaia di posti di lavoro.”
Parole alle quali Trizzino replica in questo modo: “Se non hanno nulla da temere, buon per loro. Noi stiamo facendo il nostro lavoro. Abbiamo deciso di difendere i lavoratori KSM e lo stiamo dimostrando”.
La vertenza era stata discussa all’Ars a fine luglio scorso in Commissione lavoro e aveva portato il presidente Marcello Greco a chiedere l’intervento della Commissione antimafia regionale che però non è mai arrivato, anche a seguito della sospensione di tutte le attività delle commissioni. Il silenzio della Commissione regionale ha spinto i due deputati pentastellati a cercare ascolto a Roma.
L’iniziativa non mette in agitazione i vertici di Ksm, al contrario. “Se tanto ero convinto e felice di pensare di approdare alla Commissione antimafia regionale – afferma Milillo – ancora di più lo sono sapendo che i parlamentari regionali del M5S hanno sollecitato l’audizione sulla Ksm alla Commissione nazionale antimafia”. Tuttavia il generale non risparmia un’ultima critica ai cinque stelle.“Sicuramente l’approssimarsi delle elezioni – conclude – con la spasmodica ricerca del voto, genera istinti propagandistici e affermazioni fondate sul nulla, ma Ksm esporrà, quando chiamata presso le istituzioni competenti, dati certi sulle problematiche di tutti gli istituti di vigilanza, invitando a fare piena luce anche sulle attività di tutti gli altri istituti che si occupano di sicurezza a livello nazionale”.