Nella querelle tra governo regionale, sindacati ed amministratori locali in merito alle aperture domenicali si registra l’intervento del direttore generale del Gruppo Arena – Supermercati Decò e componente della Giunta Regionale di Confcommercio Sicilia, con delega in rappresentanza della GDO, Giovanni Arena.
Duemilacinquecento dipendenti escluso l’indotto, l’imprenditore Arena specifica immediatamente che non si tratta di una questione esclusivamente economica, ma “anche sociale”.
Arena è scettico riguardo alla posizione assunta dai sindacati, che hanno manifestato la loro contrarietà sulla possibilità per i negozi di aprire anche la domenica: “Non so se ciò va verso l’interesse dei lavoratori – afferma Arena – In un momento i cui siamo in piena recessione, mentre stiamo perdendo migliaia di posti di lavoro nella nostra Isola, più che pensare alla chiusure domenicali, analizzerei il grosso calo dei consumi e dell’occupazione. Chiudere le attività in un’Isola prevalentemente turistica è una follia”, afferma il dg della catena a IlSicilia.it.
La situazione di oggi è nota: gli esercizi commerciali, compresi quelli di “vicinato”, hanno facoltà di aprire al pubblico anche nelle giornate domenicali a partire da domenica 7 giugno 2020. Ma i sindacati sono sul piede di guerra e con una nota Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del settore.
I sindacati sottolineano che non è stato raggiunto alcun accordo e che “sono contrari alla liberalizzazione selvaggia delle aperture domenicali e festive“. La loro proposta prevedeva invece “la possibilità di prevedere, per il solo periodo estivo, un intervento di allentamento delle misure restrittive per il contenimento del contagio da Covid-19 nel commercio, con l’apertura di una sola domenica al mese, estendibile a due nei periodi dei saldi estivi, con chiusura per tutte le realtà commerciali nei giorni festivi“.
Di diverso avviso Arena che concorda con le scelte del governo Musumeci e dell’assessore Turano ed aggiunge: “Bisogna ripristinare il Salva Italia, non può essere facoltà dell’amministrazione comunale poter decidere se aprire o chiudere i centri commerciali. Bisognerebbe chiedere il rispetto delle regole nei confronti delle istituzioni e dei lavoratori. Sono certo che, superata questa profonda crisi, ci sarà il tempo per sedersi attorno ad un tavolo per trovare una convergenza con i sindacati e programmare la chiusura in alcune giornate festive durante l’anno che siano valide per tutti”.
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