La fase d’avvio dell’app Muoversi a Palermo non è partita con il piede giusto. Lanciata negli store digitali tra ritardi e lunghi periodi di sperimentazione, ancora non del tutto terminati, si propone di semplificare ed intensificare l’utilizzo dei mezzi pubblici nel capoluogo. Per il momento, non pare aver raggiunto il risultato sperato. Perché?
Innanzitutto, dall’analisi dell’app, non tutti i mezzi dell’Amat dispongono di un’interconnessione tra il proprio gps e Muoversi a Palermo. La condivisione della localizzazione di tutte le vetture, però, può risultare utile per due motivi. Da un lato, gli utenti possono visionare sull’app gli spostamenti degli autobus ed il percorso effettuato da ciascuna linea. E non solo: conoscere in tempo reale la posizione del mezzo permette anche di verificare l’orario di arrivo previsto per la singola vettura e per ognuna delle fermate comprese nell’itinerario.
A tal proposito Giuseppe Mistretta, presidente di Amat, intende precisare: “Tutti i mezzi Amat dispongono già del dispositivo di geolocalizzazione, sin da questa estate. Amat ha fatto tutto ciò che rientrasse nelle sue competenze, adesso la fase della digitalizzazione spetta a Sispi ed Almaviva.”
Per quegli autobus sui quali, invece, sono già disponibili all’interno dell’app i dati sulla geolocalizzazione, si verifica una criticità diversa. Analizzando le informazioni al momento disponibili su Muoversi a Palermo, ci si rende conto che spesso i mezzi sono in anticipo o in ritardo rispetto alle tempistiche di marcia pianificate da Amat. Chiaramente, il disservizio non dipende dalla società partecipata, né dagli autisti, ma dalla congestionata viabilità palermitana.
Secondo le stime di Tom tom index, infatti, Palermo risulta essere al quarto posto nella classifica delle città italiane in cui gli automobilisti trascorrono più tempo imbottigliati nel traffico.
E se i dati relativi al singolo autobus non sono disponibili sull’app? Che si fa?
Bisogna munirsi di pazienza ed attendere l’arrivo del proprio mezzo, nella speranza di non trovare una situazione di sovraffollamento a bordo. Insomma, i disagi per l’utenza non sono indifferenti.
La questione si fa ancora più delicata se si pensa alle linee notturne. Attendere a lungo l’autobus alla fermata potrebbe non risultare particolarmente piacevole in alcune ore della notte, specie dopo la “malamovida” e gli ultimi fatti di cronaca nera palermitana.
Le carenze dell’app non finiscono qui. Negli ultimi anni è stata offerta la possibilità agli utenti di usufruire di un servizio integrato tra bus e tram attraverso il pagamento di un biglietto unico per le due tipologie di mezzi. Tuttavia, l’app Muoversi a Palermo al momento non consente di monitorare in diretta anche gli spostamenti del tram, nonostante quest’ultimo sia gestito sempre da Amat. Lo stesso si può dire della navetta gratuita del centro storico.
In merito, Giuseppe Mistretta chiarisce: “La progettualità futura prevede un’implementazione crescente dei servizi messi a disposizione sull’app”. La situazione attuale, quindi, non è definitiva: presto potrebbero arrivare nuovi servizi ed informazioni a disposizione dei viaggiatori.
Per quanto riguarda le paline informative, invece, sono già presenti da tempo presso le fermate delle linee tramviarie. Non sarebbe stata una cattiva idea inserire, sin da subito, anche questi dati all’interno della stessa applicazione, in modo da offrire un servizio più completo ed aggiornato.
Gli ultimi interventi di ammodernamento del servizio di trasporto pubblico hanno ricompreso l’installazione dei monitor informativi anche in molte fermate degli autobus nel centro storico, ma non nelle periferie. In questo modo sarà possibile fornire i dati sui tempi d’attesa della linea interessata. Tuttavia, sorgono due problemi. In primo luogo, le paline informative con gli appositi monitor sono disponibili in una zona esigua della città, seppur si tratta di quella con il maggior afflusso turistico. In secondo luogo, quelle poche paline che sono già state installate non sono ancora collegate alla rete elettrica, a causa dei ritardi operativi attribuibili ad Enel, nonostante le richieste già avanzate da Amat e Sispi. Anche su questo il presidente dell’Amat sottolinea come “le paline sono già pronte e presto entreranno in funzione”.