Emergono profili di illiceità nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani riguardo alle forniture per i servizi sanitari e alle assunzioni di personale dirigente ed amministrativo. Le indagini hanno rivelato condotte contrarie alla legge, tra cui la partecipazione anticipata a selezioni esterne e la manipolazione delle domande di esame.
Si sospetta che soggetti interni abbiano ottenuto un vantaggio indebito partecipando prematuramente a procedure selettive, influenzando la scelta delle domande e persino fornendo indicazioni specifiche ai candidati vincitori.
Le contestazioni riguardano fatti avvenuti tra il 2021 e il 2022 ipotizzando, a vario titolo, episodi di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio nei concorsi pubblici e nell’assegnazione di borse di studio fino alla richiesta di prestazioni sessuali nei confronti di una donna nella procedura per il rinnovo della patente di guida. Secondo la tesi della Procura di Trapani, G.O., in qualità di direttore sanitario dell’Asp, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, avrebbe favorito l’assunzione di A.S nell’incarico di direttore in sostituzione dell’Unità operativa Centro Salute globale. Secondo l’accusa il direttore sanitario dell’Asp non avrebbe pubblicato il bando “in mancanza di profili oggettivi e soggettivi richiesti dall’ufficio risorse umane, favorendo la prosecuzione della direzione e la predisposizione della procedura concorsuale separata per agevolare la nomina”. Inoltre A.S., “mediante timbratura del badge”, avrebbe attestato false prestazioni lavorative fuori sede.
A G.O., inoltre, è contestato il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità per avere indotto una donna ad avere con lui una serie di rapporti sessuali in cambio del suo interessamento per il rinnovo della sua patente di guida.
Ai domiciliari è finita la presidente del Consiglio comunale di Trapani A.B. perché avrebbe saputo in anticipo i quiz della procedura straordinaria di assunzione prevista per l’emergenza Covid. Agli arresti domiciliari anche l’ex manager dell’Asp di Trapani, F.D., che era stato arrestato nel 2020 nell’operazione “Sorella Sanità”.
Nel corso delle investigazioni sono venute in rilievo una serie di altre condotte illecite: dal medico che nell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, sostituendosi di fatto agli uffici preposti, avrebbe gestito personalmente la propria “agenda delle visite” intervenendo nelle procedure di pagamento da parte dei pazienti (incassando materialmente in contanti l’importo della visita eseguita), alla omissione della comunicazione del “contatto stretto” e della positività al virus da Covid-19 (con compiacenza del responsabile di laboratorio), alla richiesta di prestazioni sessuali nei confronti di una donna bisognevole di supporto nella procedura di rinnovo della patente di guida, per finire alle false attestazioni di presenza in servizio tramite abusiva timbratura del badge elettronico.
Nel complesso 17 sono i soggetti indagati (accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), a vario titolo, per fatti-reato di corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa ai danni di Ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta della locale Procura, è stata emessa dal gip Caterina Brigone per due degli indagati: G.M., di 64 anni, per il suo ruolo di Rup in una procedura negozionale, e G.O., di 67 anni, direttore sanitario dell’Asp. Sono otto le persone che sono state poste agli arresti domiciliari: F.D., 56 anni, direttore generale dell’Asp, A.F., 39 anni, per il suo doppio ruolo di dipendente Althea Italia e di responsabile di commessa dell’Associazione temporanea di impresa su apparecchiature mediche che sarebbero risultate non conformi al capitolato d’appalto; l’imprenditore G.F., di 57 anni, che avrebbe ricevuto informazioni su una procedura di gara; il direttore dell’Unità operativa complessa Centro salute globale A.S., di 62 anni, che avrebbe ricevuto l’incarico grazie all’interessamento di G.O. Indagati e posti ai domiciliari per l’omessa comunicazione di una positività al Covid il direttore sanitario di un laboratorio di analisi, B.G., e A.A., di 65 anni. Il gip ha disposto i domiciliari per avere avuto informazioni su un concorso a un bando dell’Asp due dei partecipanti: A.B., di 42 anni, e A.B., di 44 anni, che, eletta in una lista civica della maggioranza, è presidente del Consiglio Comunale di Trapani. Gli indagati sono complessivamente diciassette e per tre di loro è stato disposto l’obbligo di dimora. Tra gli indagati anche dipendenti dell’Asp assenteisti che dopo avere attestato la presenza in ufficio se ne allontanavo arbitrariamente.
Le odierne operazioni s’inseriscono nel contesto di una complessa ed articolata attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Trapani e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, che ha consentito di disvelare un ormai collaudato meccanismo di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, pubblici concorsi ed affidamenti di incarichi dirigenziali all’interno delle strutture sanitarie trapanesi attuato, in un contesto collusivo e secondo una logica clientelare, con la compiacenza di alcuni pubblici ufficiali.
Le indagini, inizialmente tese a verificare la regolarità di un bando di gara indetto dall’A.S.P. di Trapani per la fornitura di attrezzature sanitarie necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 da destinare ai reparti di terapia intensiva, hanno nel tempo evidenziato la presenza di significative carenze e condotte distorsive nella gestione e nello sviluppo della procedura d’urgenza bandita, andando quindi a turbarne la procedura di aggiudicazione ad esclusivo vantaggio di una S.p.a. già contrattualmente legata all’Azienda Sanitaria trapanese.
Il demansionamento e la soppressione di strutture tipiche dell’A.S.P., voluti dal management sanitario del tempo, avrebbero finito con l’attribuire i compiti di valutazione, progettazione, collaudo e predisposizione dei capitolati delle gare d’appalto in capo ad una sola persona esterna all’amministrazione e contrattualmente legata alla citata S.p.a. -, andando così sostanzialmente ad attribuire al controllato anche il ruolo di controllore.
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