In merito alla faccenda dei ripetuti eventi incendiari in Sicilia il deputato del Pd, Giuseppe Apprendi, pone l’attenzione sulle misure da adottare.
“Nessuna tregua sul fronte incendi, continua l’opera dei criminali incendiari – ha dichiarato -. Adesso con qualche incontro specifico e qualche convenzione si pensa di mettere a posto la propria coscienza, tanto il prossimo anno, saranno altri a trovare la stessa identica situazione e a doversene occupare. Gli alibi ci sono sempre : Il troppo caldo, il piromane, le carte a posto“.
Continua il deputato: “Non basta autoassolversi e dire di avere fatto il possibile, tanto non è vero, almeno quest’anno. Bisogna creare le condizioni affinchè si arrivi preparati con tutte le forze della prevenzione in campo e poi si potrà parlare di repressione“.
In merito alle azioni preventive: “Per avviare i forestali sin dal primo di aprile bisogna pensarci l’anno precedente. Prevedere un piano triennale con i fondi a disposizione dell’Assessore all’Agricoltura o del Presidente della Regione che non dipenda dall’approvazione del bilancio, che quasi sempre arriva dopo i primi cinque mesi dell’anno corrente. Stipula di convenzione triennale con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per la formazione di squadre aggiuntive, per la lotta agli incendi boschivi e servizi aggiuntivi di elicotteri e un piano di investimenti in automezzi e attrezzature da dare in comodato d’uso agli stessi vigili del fuoco. Coinvolgimento di tutte le associazioni di volontariato presenti nel territorio per il presidio fisico da aprile a settembre; si tratta di migliaia di persone che, come nel passato, potrebbero essere “formate” dai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco affinchè si compiano azioni di presidio e prevenzione“.
“Canadair ed altro vengono dopo, molto dopo – continua Appredi -. Al primo posto deve esserci la prevenzione e questa deve essere affidata agli operai forestali che dovranno pulire boschi e creare i viali parafuoco ad aprile; al secondo posto c’è il presidio del territorio affidato ai volontari in stretta collaborazione con Sindaci e Forze dell’Ordine ; al terzo posto c’è l’opera di spegnimento con i Vigili del Fuoco, gli operai della forestale e gli stessi volontari formati, tutti coordinati da una sala operativa unificata dove trovano posto tutti i soggetti presenti sul campo. I costi, sono risibili rispetto al danno economico ed ambientale che fa l’incendio di un bosco“.
In merito poi agli sviluppi di oggi: “L’arresto del capo squadra dei volontari e gli avvisi di garanzia ai volontari del Comando dei vigili del fuoco di Ragusa, non possono e non devono, minimamente, intaccare il grande lavoro fatto diuturnamente da tutti i vigili del fuoco, dai forestali e dagli stessi volontari e il giudizio positivo che su questi viene espresso continuamente dalla popolazione. Ritorna un argomento più volte da me sollevato, quello dell’opportunità di pagare qualcuno per lo spegnimento degli incendi o se non é il caso che i volontari vengano chiamati nella fase della prevenzione. I fatti di cui sono accusati i volontari di Ragusa non riguardano il 2017“.
“Un plauso e un ringraziamento è dovuto al Comando di Ragusa – conclude Apprendi – che non ha esitato a denunciare i fatti ed a collaborare attivamente perché venissero accertate le responsabilità“.