“Cinquant’anni fa nel terremoto del Belice il tributo di sangue dei vigili del fuoco fu altissimo. In quel tragico evento persero la vita il brigadiere Alessio Maucieri, il vigile discontinuo Giovanni Nuccio, l’ausiliario Giovanni Carturan e il vigile temporaneo Saverio Semprini. In quella occasione perse la vita anche il carabiniere Nicolò Cannella”. Lo ha dichiarato Pino Apprendi, presidente onorario provinciale dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in congedo.
“Il Corpo Nazionale fu messo a dura prova – prosegue Apprendi – in particolare il personale siciliano che presto’ i primi soccorsi, in un territorio dove la viabilità era stata interrotta dai crolli e dove ancora non esisteva l’autostrada. Il volontariato ancora era privo di organizzazione e il termine protezione civile in Italia era sconosciuto. Tutto era affidato alla improvvisazione o alla iniziativa di qualche bravo dirigente, ma sopratutto agli uomini che erano sul campo“.
Nei prossimi giorni l’associazione dei vigili del fuoco in congedo, in collaborazione con il Comando di Palermo e la Direzione Regionale, ricorderà con una cerimonia i colleghi che persero la vita in quella occasione, ed in particolare, si racconterà dei due colleghi palermitani Maucieri e Nuccio.