“Con il disegno di legge-quadro che ho presentato e sottoposto oggi pomeriggio all’esame del Cdm, l’Italia si dota di una disciplina che costituisce un modello unico nella ricostruzione sui territori colpiti da calamità (sismica, alluvionale, franosa, vulcanica ecc..) per garantire certezza, stabilità e velocità. Si pone fine così ad una normativa disomogenea, poco organica, frammentaria, stratificata nel tempo e differenziata per territori. Lo scopo, insomma, è quello di definire misure di governance, di semplificazione e accelerazione della fase successiva ad una emergenza di rilievo nazionale. Una scelta omogenea su tutto il territorio, nel rispetto delle prerogative regionali“. Ha dichiarato il ministro Nello Musumeci.
Musumeci ha poi elencato i punti principali: “1) tempi certi sulla durata della ricostruzione, cinque anni prorogabili fino ad un massimo di dieci anni per particolari calamità; 2) un commissario straordinario, individuato tra soggetti dotati di competenza manageriale, d’intesa con le Regioni interessate; 3) una Struttura di supporto al commissario, con personale dipendente dalla P.a.; 4) una Cabina di coordinamento, presieduta dal commissario, con i rappresentanti di Casa Italia, Protezione civile, Regioni, Province e Comuni; 5) la possibilità di emanare direttive per assicurare l’indirizzo unitario sul piano tecnico; 6) un Fondo per la ricostruzione; 7) meccanismi di monitoraggio dell’attività dei commissari. Ed una serie di profili procedimentali, anche con norme derogatorie, per la semplificazione ed accelerazione della ricostruzione pubblica e privata“.
“La nuova disciplina – conclude – non si applicherà alle gestioni commissariali già istituite prima della entrata in vigore della legge. Confido in un celere esame preliminare del provvedimento da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali. Inutile dire che il successivo esame del parlamento non potrà che migliorare il testo proposto“.