L’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao pubblica un post su facebook in cui critica il voto segreto sulle norme finanziarie. Proprio il voto segreto, il 13 febbraio, ha determinato la caduta del governo su due norme della Legge si Stabilità all’esame dell’Ars. “La scelta tra voto palese e segreto non può essere affidata a valutazioni di opportunità o peggio ancora di opportunismo – afferma il vicepresidente della Regione – Ed in questo il Parlamento siciliano è una riserva di inciviltà giuridica che genera paralisi“.
Non una presa di posizione contro il voto segreto tout court. Armao, infatti, spiega: “Sussistono buone ragioni, sia per l’uno che per l’altro dei tipi di voto, ma devono essere ancorati a presupposti effettivi, non al capriccio. Infatti, nel voto segreto è preponderante l’interesse del parlamentare ad esprimere liberamente il proprio voto per vicende attinenti la sfera personale ed i rapporti civili ed etico-sociali, le questioni di coscienza. Regolato in origine dallo statuto Albertino con l’obiettivo di scongiurare condizionamenti del Re o del Governo sui deputati”.
“Mentre in quello palese prevale l’interesse del Parlamento alla propria legittima composizione e consente la leale espressione delle opinioni. Chi dissente – afferma Armao – lo fa a schiena dritta e se ne assume la responsabilità, sopratutto quando decide delle finanze dei cittadini“.
Quindi il richiamo alla disciplina del voto segreto a Roma: “Nel Parlamento statale lo scrutinio palese è la regola, mente quello segreto non è consentito nelle votazioni concernenti la legge finanziaria, le leggi di bilancio, le leggi collegate, e tutte le deliberazioni su qualsiasi disegno di legge e relativi emendamenti che comportino aumenti di spesa o diminuzioni di entrate, indichino i mezzi con cui farvi fronte, o comunque approvino appostazioni di bilancio. Cosa c’è di personale – si chiede Armao – in una decisione di finanza pubblica di cui non poter andare a testa alta?“.
https://www.facebook.com/gaetano.armao/posts/10212928764110997