“Ripeto quello che ho detto per mesi e vorrò ribadirlo, alla prima occasione, anche al presidente Conte. Per la Sicilia le infrastrutture statali (cioè tutte le arterie principali) sono un problema. E l’Anas non è stata la soluzione. Prendiamone atto e cerchiamo di lavorare insieme. Le responsabilità penali sono personali, per carità. Ma se il sistema non va o, peggio, se dovesse avere riferimenti anche nell’amministrazione regionale è bene reagire. Chi ruba risorse pubbliche ruba il futuro dei nostri figli“. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo gli arresti di alcuni funzionari dell’Anas in Sicilia.
Gli investigatori durante una conferenza stampa hanno parlato di “molti altri indagati” tra cui una decina di imprenditori. Il Procuratore della Repubblica a Catania Carmelo Zuccaro ha detto che il sistema “si protrae da alcuni anni e coinvolge i vertici dell’Anas della Sicilia Orientale ed i funzionari di grado inferiore“.
Nel corso di alcune perquisizioni nella sede dell’Anas di Catania sono stati rinvenuti e sequestrati contanti per circa 25.000 euro circa, denaro direttamente riconducibile alle più recenti dazioni corruttrici. Al momento del blitz delle
Fiamme Gialle sono stati trovati 3.300 euro nell’ufficio di Contino e 3.700 euro nell’ufficio di Panzica. Romano, che nel frattempo si era allontanato dalla sede dell’Anas, venuto a conoscenza dell’intervento in corso, prima di rientrare al lavoro aveva gettato via dal finestrino della sua auto 3.000 euro in contanti che gli erano stati consegnati da Contino.