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Ars: ex province, evitato il patatrac. Si voterà in autunno

mercoledì 19 Febbraio 2020
ARS, Musumeci, rifiuti, rimpasto

Come anticipato settimane fa, alla fine il patatrac delle elezioni nelle ex Province è stato evitato.

Trentuno voti favoreli e soltanto due contrari: questi sono i numeri di sala d’Ercole in merito al voto per i consigli dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. La data del voto era stata fissata per il prossimo 19 aprile, ma i deputari regionali oggi hanno messo nero su bianco un nuovo lasso di tempo per le elezioni di secondo grado che dovrebbero svolgersi fra il 15 settembre e il 15 ottobre.

Un emendamento al testo è stato approvato per far insediare le assemblee dei sindaci, ossia gli organi base delle ex Province. La modifica è stata proposta dal capogruppo del Pd Giuseppe Lupo.

Prima della seduta, si è svolto un colloquio tra il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e il governatore Nello Musumeci a Palazzo dei Normanni. Il confronto si è tenuto nella Sala Cinese, da qualche giorno ufficio di rappresentanza del presidente Miccichè.

I 5 STELLE ABBANDONANO L’AULA

Un fatto da evidenziare è relativo ai deputati del Movimento 5 stelle che, prima del voto, sono usciti dall’Aula.

Non ci stiamo – affermano congiuntamente i deputati grillini-, quella in corso è una inutile pantomima che nasconde interessi esclusivamente politici e che non tiene in nessun conto i servizi al cittadino. È un gioco da cui ci tiriamo fuori”.

Siamo stati sempre contrari alle Province – ha dichiarato Gianina Ciancio – ma abbiamo perso la grande occasione di eliminare poltrone, doppioni, stratificazione di competenze e rimpalli di responsabilità.  Quello di cui si discute da anni, ormai, a causa anche della legge Delrio, non è né carne né pesce. Fino a quando non affronteremo il problema dei servizi al cittadino, votare ora o a settembre non fa nessuna differenza”.

“Non abbiamo partecipato alla votazione – ha aggiunto la deputata  Elena Pagana – per prendere le distanze dal metodo utilizzato sia in commissione che in aula. Non è la prima volta che si rinviano le elezioni e che gli sforzi di un’intera assemblea si concentrano su questioni meramente legate ad obiettivi politico-elettorali, mentre la Sicilia aspetta risposte e responsabilità. Mi auguro che lo stesso impegno e celerità profusi per il rinvio delle elezioni lo si possa vedere anche in altre occasioni”.

 

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