Dopo la sospensione dei lavori d’aula, per discutere sulla impugnativa da parte del CDM rispetto alla variazione di bilancio, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, invita i deputati di Sala d’Ercole a procedere all’esame e all’approvazione dei singoli articoli contenuti nella manovra finanziaria 2021-2023.
“Comunico formalmente che ho ricevuto tutti i chiarimenti della situazione. Non è certo l’ammontare del disavanzo, ma dobbiamo procedere alla votazione”, dichiara Miccichè.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si scusa per la sospensione, ma ribadisce la sua posizione “E’ legittimo il dubbio, tuttavia voglio precisare che secondo le indicazioni della Ragioneria Generale della Regione, al capitolo 1 fase 5.0 esiste una clausola di accantonamento prudenziale di 100 milioni di euro del quale possiamo avvalerci, qualora, e speriamo di no, la Corte Costituzionale dovesse pronunciarsi negativamente. I siciliani attendono risposte concrete, perciò vi invito alla votazione della legge finanziaria”, conclude Musumeci.
L’Ars ha approvato l’art.1 della Finanziaria, “Monitoraggio della spesa corrente” che riguarda l‘obbligo del rientro
dal disavanzo che ammonta a 1,7 miliardi di euro, da spalmare in 10 anni, come previsto dall’Accordo stipulato tra la Regione Siciliana e lo Stato il 14 gennaio 2021.
Si passa all’art.3 “Riduzione spese e maggiori entrate per il patrimonio regionale” ai fini dell’incremento delle entrate della Regione. Si sono aperte le polemiche che hanno avuto ad oggetto l‘esame delle lettere A) e C) del medesimo articolo circa la normativa che prevede aumenti del 20% dei canoni per locazioni attive e per concessioni demaniali e patrimoniali non ad uso governativo, ad eccezione di quelle relative al demanio marittimo, ricadendo in questa tipologia anche le abitazioni popolari.
La discussione verte in particolare sui contratti di locazione i cui canoni di concessione dovrebbero subire un incremento a partire dall’anno 2022.
“Articolo importante, fa si che la Regione cominci a programmare in modo positivo l’andamento del proprio patrimonio immobiliare”, dichiara Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà Bellissima all’Ars e componente della Commissione Bilancio.
Dopo una lunga paralisi sul testo normativo degli emendamenti all’art.3, i parlamentari sono stati invitati dal presidente Miccichè a velocizzare i lavori d’aula. Governo batte aula e l’art 3 viene approvato.
Articolo 4 “Disposizioni in materia di contenimento e razionalizzazione della spesa” viene accantonato e si passa alla votazione dell’artt. 5 e, entrambi approvati.
Si rimanda a domani, alle ore 16, la seduta parlamentare per l’approvazione degli articoli della Legge Finanziaria.
BOTTA E RISPOSTA MICCICHE’-MUSUMECI
Clima teso all’Ars sulla finanziaria dopo la relazione degli uffici dell’Assemblea che se da un lato specificano che in vigenza la manovra finanziaria si può tranquillamente affrontare, dall’altro evidenziano che un eventuale accoglimento della Corte Costituzionale dell’impugnativa del CdM sulle variazioni di bilancio 2020 produrrebbe nei fatti un “buco” di 35 milioni di euro sui conti della Regione e dunque l’impatto cadrebbe sulle norme delle legge di stabilita’ sott’esame in aula. Le tensioni stanno tutte nel botta e risposta tra il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Miccicihé, e il governatore Nello Musumeci.
Alla richiesta del Pd di evitare fughe in avanti (su tutti il deputato Antonello Cracolici) e del M5s di rinviare la manovra in commissione Bilancio, Micciché ha risposto rivolgendosi ai banchi del governo: “Un minimo di difficoltà ce l’ho, non voglio rimandare la manovra in commissione perché non ne usciamo più. La cosa migliore è accantonare questi 30 milioni di euro con un emendamento del governo“. E rivolto all’assessore all’Economia Gaetano Armao, ha aggiunto: “Se avessimo saputo prima di quest’impugnativa avremmo risolto il problema in commissione Bilancio, invece di dovermi arrampicare sugli specchi“.
E’ a questo punto che il governatore Nello Musumeci ha preso la parola: “Lei non deve arrampicarsi sugli specchi perch potrebbe farsi male cadendo e cadiamo tutti noi. Il governo aderisce alla linea degli uffici dell’Ars, siamo in vigenza di legge di variazioni. Se vuole sentire i capigruppo possiamo sospendere“. Poi ha alzato i toni, assumendo le difese di Armao: “Qui nessuno ha qualcosa da nascondere, stanno venendo a galla errori, e mi limito a questo, non ascrivibili a questo governo e a questa maggioranza“. “Stare qui allo spiedo non serve all”istituzione e ai siciliani che aspettano risposte concrete: o la presidenza dell’Ars aderisce alla considerazione che fanno gli uffici dell’Ars e si va avanti o si faccia una conferenza dei capigruppo, ma non possiamo andare avanti fra le polemiche a chi la spara più alta e più grossa“.
Secca la replica di Micciche’: “Che legge sulle variazioni di bilancio 2020 sia vigente fino a quando non si pronuncia la Corte è evidente, ma noi in commissione Bilancio siamo andati avanti non sapendo dell’impugnativa. Rispetto la posizione del presidente Musumeci, che in parte condivido“. E ha ripetuto: “Lo stiamo apprendendo oggi che c’è impugnativa, con la legge di stabilità già in aula”.
A questo punto, e’ intervenuto l’assessore Armao. “Non ho mai detto che il ricorso del CdM non ci fosse, io ho detto che c’era la delibera e non era stato notificato ricorso fino al giorno 10 (la commissione Bilancio ha approvato la manovra prima, ndr). A corroborare poi la posizione puntuale e articolare degli uffici dell’Ars, c’e’ la relazione di 5 pagine, che abbiamo depositato, del Ragioniere generale della Regione e dell’Avvocato generale“. E a Micciche’ che ha insistito sulla proposta che il governo metta in sicurezza la manovra accantonando 35 milioni, Armao ha risposto: “In bilancio sono appostati 100 milioni di euro, ben oltre le sue più pessimistiche previsioni, spero siano solo previsioni“.
Ma Miccichè ha insistito: “E’ fin troppo evidente che ci troveremmo un buco di 30 milioni“. Accogliendo la richiesta del governatore, la seduta e’ stata sospesa per qualche minuto.