Mentre la stampa attende nella Sala dei Vicerè la seconda parte dell’accoglienza dei deputati eletti all’Assemblea regionale siciliana, l’ombra di Gianfranco Miccichè alberga a Palazzo dei Normanni. Il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia è arrivato al Parlamento siciliano intorno alle 12, ma non ha ancora eseguito tutti gli adempimenti procedurali in vista dell’insediamento, il 10 novembre, dei 70 protagonisti di Sala d’Ercole. Ma il braccio destro di Silvio Berlusconi fa sempre discutere e, nonostante i tentativi, non ha voluto lasciare dichiarazioni.
Un dato, però, sembra essere incontrovertibile: le voci di corridoio confermano che l’ex presidente dell’Ars non andrà a Roma e non perché è stato silurato da tutti i ruoli di vertice nella Capitale, come molti suoi nemici dicono, ma perché vuole effettivamente restare a Palermo. E poi, sarebbe coerente volare al Senato, dopo aver fatto la guerra al Musumeci-bis alla presidenza della Regione? A quanto pare no. Anche perché ha già fatto tutto: dal ministro al sottosegretario della presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo è lo scenario politico: è meglio fare l’ex presidente dell’Ars, che andare a fare il senatore. Poi, ci sono gli affetti che lo tengono legato alla sua terra.
Certo, c’è chi spera in un cambio di passo di Miccichè, forse preoccupandosi che il suo carattere esuberante possa accendere qualche miccia. Un inconveniente preoccupa il Governatore Renato Schifani che lavora silente per tenere compatta la coalizione, soprattutto nei rapporti di collaborazione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. E adesso più che mai: la Sicilia si accinge ad avere il suo governo, ma, intanto, Miccichè aspetta che qualcuno lo inviti a farne parte.
In che senso? Ad esempio con un ruolo nella giunta. E perché no, d’altronde non è un mistero che abbia rivendicato per il partito degli azzurri l’assessorato alla Sanità. Ma non per sé, s’intenda, anche perché qualche sussurro smentisce che possa andare a sedersi tra i banchi dell’esecutivo. “Non gli va!” Qualcuno dice. Però non dimentichiamoci che stiamo parlando del commissario dei forzisti, sempre pronto a dire la sua, e dietro le quinte ci sta di sicuro, capace di poter condizionare le dinamiche del centrodestra siciliano.
Ma sono ipotesi, chissà cosa accadrà. Con Miccichè non si può mai sapere.