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Continua il caos all’Assemblea Regionale Siciliana.
Alla richiesta di voto segreto su un emendamento alla legge di stabilità, il governatore Nello Musumeci s’infuria e attacca il deputato di Italia Viva Luca Sammartino.
“Vado via, mi auguro che di lei si possa occupare ben altro Palazzo. Lei si deve vergognare. Dagli scranni le urla: “E’ una minaccia, vergogna“. Nel frattempo, un sussulto di rabbia si eleva dagli scranni dell’opposizione: “E’ una minaccia, vergogna“.
A seguito dell’accaduto, il presidente Gianfranco Miccichè ha deciso di sospendere la seduta, poi ripresa intorno alle 18.45
In apertura, Sammartino ha ritirato la richiesta di voto segreto sull’emendamento che riguardava fondi allo sport, che aveva scatenato le furie di Musumeci. La norma è poi stata respinta con voto palese.
IL CASO SAMMARTINO
Probabilmente il governatore Musumeci, preso dall’impeto, alludeva alla indagine della procura di Catania nei confronti del deputato di Italia Viva.
Il colonnello di Matteo Renzi in Sicilia, è stato indagato per corruzione elettorale, nell’ambito di una inchiesta sulle elezioni regionali del 2017 e su quelle politiche del 2018. Da tempo, insieme al suo avvocato Carmelo Peluso, il deputato sta studiando le carte per capire qual’è la mossa più giusta per smontare l’impianto accusatorio.
L’obiettivo è ottenere, come in passato, l’archiviazione anche per questo nuovo caso giudiziario. Ma ciò che si evince dalla conclusione delle indagini è una fitta rete politica che attraversa numerosi paesi in provincia di Catania, passando dal capoluogo di provincia, in cui il comune denominatore è mister 32mila preferenze con le sue presunte promesse elettorali. Una rete di contatti e amicizie che la procura di Catania ha scandagliato accuratamente e che potrebbero portare ad ulteriori risvolti.
Stando alle carte della procura, Sammartino avrebbe lavorato elettoralmente non soltanto per se stesso, ma anche per conto della sua compagna di partito Valeria Sudano (non indagata), poi eletta come senatrice Pd nel 2018. Proprio Sammartino per le Politiche pare abbia piazzato la Sudano come capolista blindata al Senato.
La Sudano è infatti una figlia ‘d’arte’. Nipote del senatore democristiano Mimmo Sudano, è entrata a far parte della Dc da giovanissima. Mentre lo zio dell’ambasciatore renziano di Catania Claudio Sammartino è il prefetto della citta Etnea.
MUSUMECI: “IL VOTO SEGRETO E’ UNA VERGOGNA”
“Mentre in Sicilia c’è gente che ha perso il lavoro e muore di fame, nel Parlamento siciliano c’è ancora chi si diverte con i giochini di Palazzo. Oggi l’ho detto in Aula, come sempre, senza ipocrisia e senza reticenze. Lo ripeto: giudico eticamente vergognoso che un deputato possa chiedere il voto segreto durante l’esame di questa legge finanziaria, al posto di offrire ai siciliani chiarezza e trasparenza del proprio voto“.
A dichiararlo è il presidente della Regiona siciliana, Nello Musumeci.
“Il fatto è ancora più grave – aggiunge – se si pensa che le proposte in esame sono state concepite per sostenere in emergenza coronavirus famiglie, imprese e associazioni, messe in ginocchio dalla più grave crisi del Dopoguerra. E pensare che le misure in discussione sono frutto di un mio confronto preventivo con tutti i capigruppo parlamentari e poi discusse e concordate in commissione Bilancio. Basta con gli egoismi di partito sulla pelle dei siciliani! Il Parlamento deve essere la sintesi degli interessi legittimi della gente, non degli intrighi coperti dal voto segreto, mantenuto in vita soltanto in Sicilia“.
DURE LE OPPOSIZIONI
Polemici i deputati dell’opposizione in merito alle dichiarazioni in Aula del presidente Musumeci.
“L’intervento di oggi del presidente Musumeci costituisce un offesa grave e senza precedenti nei confronti di tutto il Parlamento siciliano. Apprezziamo la censura immediatamente espressa dal presidente dell’Ars Miccichè. Crediamo che mettere in discussione le prerogative di un Assemblea Parlamentare e offendere l’onorabilità dei suoi deputati, come ha fatto Musumeci, sia un comportamento irricevibile e incompatibile con l’alta responsabilità della funzione che ricopre“.
Lo dicono congiuntamente i deputati dell’opposizione Nicola D’Agostino, Claudio Fava, Giuseppe Lupo e Giorgio Pasqua.
ITALIA VIVA: “MUSUMECI PUZZA DI DITTATURA”
“L’intervento di oggi del presidente Musumeci in Aula dimostra lo squadrismo fascista. Ha offeso il Parlamento siciliano arrivando pure a minacciare ed insultare il deputato Luca Sammartino, reo di aver presentato un emendamento a lui non gradito. Il governatore non si permetta di minare la libertà, l’onorabilità e le prerogative di tutti i parlamentari, specialmente di quelli dell’opposizione”.
Lo affermano il vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato, il capogruppo al Senato Davide Faraone e la senatrice Valeria Sudano.
“Le prerogative di un parlamentare non possono essere fermate dalle minacce di un presidente della Regione. Quello che è accaduto oggi è di una gravità istituzionale inaudita e che nessuna scusa potrà bastare a Musumeci. Abbiamo scoperto di che pasta è fatto, puzza di dittatura. Davvero oggi si è scritta una pagina nera ed indegna per la democrazia”.