Non è trascorsa ancora una settimana dall’
ok alla finanziaria regionale, approvata il 29 aprile, che subito si fa strada all’Ars una
finanziaria-bis. Un documento che contiene 89 norme e sarà esaminato a partire
dal 9 maggio prossimo.
Si tratta del “collegato”, un disegno di legge che racchiude tutti gli articoli che nella fretta di approvare la manovra entro il 30 aprile, l’Assemblea regionale ha dovuto tralasciare, dando il via libera solo a quelle norme, poco più di una ventina, che riguardavano le emergenze, i precari, i fondi per i comuni, le città metropolitane e l’operazione che investe il fondo pensione dei dipendenti in un’operazione immobiliare.
Una finanziaria troppo “breve”, che non ha trattato le vere questioni economiche dell’isola, subito dimenticata dalla politica che a partire dalle primarie congressuali del Pd di ieri, respira da giorni aria elettorale. Sarà ora la discussione del collegato a far entrare l’Ars nel vivo del dibattito della destinazione dei fondi pubblici in Sicilia, circostanza che ha già dimostrato di mettere in profonda crisi la maggioranza all’Assemblea regionale siciliana.
Se la manovra che aveva in sé poco più di una ventina di norme ha suscitato malumori tali da far mancare al momento del voto finale il numero legale, non è difficile ipotizzare le difficoltà che attendono il collegato che ne conta ben 89, su di esso si giocherà la tenuta della maggioranza di Crocetta, insieme alla destinazione più ingente di risorse pubbliche.
Tra le norme di maggior interesse quella che stabilisce la
conversione del Cas (consorzio autostrade siciliane) in società per azioni per favorire la
fusione con Anas. Su questa norma governativa, che il presidente dell’Ars
Giovanni Ardizzone vorrebbe “stralciare” per farne un ddl a parte, c’è già la posizione contraria della commissione bilancio.
“Il governo dica che cosa darà l’Anas in cambio dell’acquisizione del 51% delle quote della nuova società che andrà a formarsi tra i due soggetti – ha obiettato il presidente della commissione Vincenzo Vinciullo – . Il governo non ha presentato un piano, non vorrei che la Sicilia ci rimettesse le sue concessioni senza nulla in cambio”, ha detto.
Altra norma “di peso” nel collegato, ma anch’essa in bilico, perché potrebbe essere sempre stralciata dalla presidenza, quella su Riscossione Sicilia. Sempre secondo Vinciullo: “si tratta di una norma che adegua la legislazione regionale a quella nazionale e stabilisce che da Bolzano fino a Porto Palo ad occuparsi della riscossione delle imposte sia un unico soggetto che nascerà dalla dismissione di Equitalia”.
Tra le altre norme di rilievo quella che
sopprime l’Aran, l’agenzia del pubblico impiego in Sicilia; il passaggio dell’
Arpa (Agenzia per la protezione dell’ambiente) dall’assessorato al Territorio alla Sanità.
E non mancano finanziamenti ad enti e associazioni, consorzi universitari, consorzi di bonifica. Per questi ultimi previste anche misure di razionalizzazione della spesa, così come più volte richiesto dalla Corte dei Conti. All’articolo 2 del collegato si costituisce inoltre un fondo speciale in favore del personale in quiescenza degli ex consorzi Asi (Aree di sviluppo industriale) che al momento si trovano in liquidazione, a carico della Regione sono previste 376 mila euro per quest’anno.
Quella che possiamo chiamare dunque manovra-bis è già stata incardinata e andrà all’esame dell’Aula appena dieci giorni dopo l’approvazione (il 29 aprile) della prima finanziaria, cioè il prossimo 9 aprile, il termine per gli emendamenti scadrà il 5 maggio.