Manca poco alla chiusura dei lavori all’Assemblea regionale siciliana per la pausa estiva e, nonostante l’incalzare del tempo a disposizione dei partiti per approvare le misure necessarie, l’andamento lento per mettere in pratica le variazioni di bilancio e la manovra del governo regionale non è confortante a fronte delle tante emergenze siciliane. Tra queste, la spinosa questione della siccità e il piano di salvataggio per l’Ast le cui soluzioni tampone adottate negli ultimi mesi di certo non bastano.
Un over time dettato però dal fatto che adesso urge coprire una delle postazioni più importanti occupate in giunta: l’assessorato regionale al Bilancio che avrà bisogno di una nuova guida dopo l’elezione di Marco Falcone a Bruxelles.
Cosa c’è in ballo nel piano del governo Schifani per dare una mano alla Sicilia?
Sicuramente il presidente della Regione Renato Schifani non è insensibile di fronte alle urgenze e guarda soprattutto agli aiuti alle imprese e agli incentivi per l’agricoltura che rimane la priorità alla luce dei disastri che si sono verificati negli ultimi mesi, in primis l’impossibilità di irrigare i campi per la scarsità della risorsa idrica. Poi, considerate le alte temperature è necessario studiare una strategia di prevenzione del rischio incendi, provvedere ai contributi per i comuni che oppressi dai bilanci in rosso (in Sicilia sono un centinaio), devono sostenere i costi per gli extra costi dei rifiuti.
Schifani e Forza Italia stanno provando a mettere a fuoco una manovra che possa dare, dunque, respiro ai siciliani. I problemi sono seri e non basta tamponare, bensì occorre dare una spinta.
La sanità è un altro tema di rilievo. La predisposizione della Regione al partenariato pubblico-privato non è soltanto una mera ipotesi. Si pensa all’apertura dei pronto soccorso nelle strutture private, un percorso lungo e che richiede importanti impegni economici. Si lavora per l’abbattimento delle liste d’attesa e su questo fronte collaborano anche i manager della sanità per accorciare al massimo i tempi di attesa. Molti presidi sanitari pubblici sono già in fase avanzata in alcune branche, come ad esempio geriatria.
Guardare ad un sistema pubblico-privato integrato che dia certezze a lungo termine, che non vede l’uno contrapposto all’altro ma che si inserisce all’interno di un quadro sinergico e collaudato, rappresenta una soluzione a tutti i mali. Una “guerra” fra i due poli non serve, ma è fondamentale coprire per bene tutto il territorio regionale e quindi laddove non arriva il pubblico c’è il privato a dare un valido supporto, purché il dialogo fra i due sistemi sia costante. Questa è l’idea del governatore siciliano perché l’obiettivo finale è pur sempre il benessere del cittadino.