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Asp Palermo, sit in dei precari per la stabilizzazione

martedì 27 Febbraio 2018
precari sanità asp palermo

Chiedono l’avviamento delle procedure di stabilizzazione, dopo decenni di lavoro precario, i contrattisti dell’Asp di Palermo. Oggi hanno manifestato davanti la sede dell’Azienda sanitaria locale in via Giacomo Cusmano. Si tratta di 651 persone che su tutto il territorio della provincia svolgono servizi amministrativi fondamentali per il funzionamento delle strutture sanitarie e ospedaliere della provincia.

Lo stato di agitazione era stato proclamato il 23 febbraio scorso da Cgil, Cisl e Uil a seguito di un’assemblea svoltasi con i lavoratori. I tre segretari delle organizzazioni sindacali – rispettivamente Mario Scialabba, Gaetano Mazzola e Giuseppe Amato – denunciano la “situazione di stallo” che si è venuta a creare nonostante il determinarsi di un quadro normativo favorevole alla stabilizzazione e per questo chiedono un intervento concreto da parte dei soggetti istituzionali coinvolti.

Proprio nei giorni scorsi, infatti, è stato annunciato l’avvio di 356 stabilizzazioni al Policlinico e 48 al Civico di Palermo. E ieri stesso sono arrivate le rassicurazioni del commissario Antonio Candela: “La stabilizzazione dei precari è una delle assolute priorità dell’Asp consapevole dell’altissimo ed indispensabile contributo professionale che questi lavoratori hanno sempre dato e continuano a dare all’azienda”.

In verità la situazione è un po’ più complessa, spiega Gaetano Mazzola, perchè per questi dipendenti non è stata ancora prevista la dotazione organica nella pianta predisposta dalla Regione Siciliana. Pertanto è indispensabile che la Regione e l’assessore regionale al ramo, Ruggero Razza, si adoperino al più presto in tal senso. In caso contrario c’è il rischio che, a partire dal prossimo anno, finiscano nel calderone della Resais, la società partecipata che ha il compito di raggruppare e ricollocare tutti i precari della Regione e degli Enti regionali.

Se si dovesse verificare questo scenario, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, non solo si compirebbe un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori, ma il funzionamento dell’Asp potrebbe essere seriamente compromesso comportando enormi disagi ai cittadini e ai pazienti.

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