Videoriprese, pedinamenti e carte. Così i finanzieri del Gruppo di Palermo hanno notificato a nove dipendenti dell’Enac, in servizio all’Aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura del capoluogo per truffa aggravata, false attestazioni, peculato d’uso. Le Fiamme Gialle parlano di “collaudato meccanismo” basato “sulla sistematica assenza degli indagati dal posto di lavoro“; in pratica i colleghi timbravano il cartellino al posto degli assenti. Il più classico degli imbrogli.
I dipendenti si allontanavano così dal posto di lavoro senza avvertire, ne certificare nulla e, per di più, usando sovente l’auto di servizio per meri scopi personali. La Guardia di Finanza del capoluogo siciliano sottolinea i “frequenti ‘riposini’ pomeridiani effettuati presso gli alloggi dell’Ente ubicati all’intero del sedime aeroportuale”; in un caso è stata certificata l’assenza di un dipendente per un intero turno di lavoro ma risultando in servizio. Un totale, verificato dai Finanzieri, di oltre 140 ore di lavoro documentate ma “in realtà mai effettuate“.
I dipendenti sono stati sospesi dall’incarico ma l’Enac non esclude “provvedimenti disciplinari più drastici“. Il direttore generale, Alessio Quaranta (nella foto a lato), ha avviato una verifica a livello amministrativo e civile, dando la propria disponibilità a costituirsi parte civile ” nell’eventuale procedimento penale“.
Lo stesso Ente, tramite Quaranta, ha affermato che assicurerà tutto il proprio supporto per “ogni ulteriore approfondimento”, predicando la massima trasparenza e correttezza per fare luce sui fatti; l’Enac punta a tutelare l’onorabilità propria e di tutti quelli che lavorano con correttezza ed onestà.