Ha suscitato l’ira dell’Ale Ugl Sicilia l’iniziativa di una sigla sindacale che rappresenta i lavoratori Asu siciliani. “C’è un’organizzazione che continua imperterrita a voler rompere il fronte sindacale – hanno scritto i coordinatori regionali Vito Sardo e Mario Mingrino in una nota infuocata – cercando di lasciare nel baratro della precarietà tutti coloro che sono in enti in dissesto, in pre-dissesto e nel privato sociale, non ospitati in enti regionali previa convenzione: praticamente quasi 5.000 lavoratori. Un comportamento davvero scorretto ed insopportabile”.
Già durante il confronto presso l’Assessorato regionale alla famiglia e al lavoro, sulle proposte di legge per la definizione di un testo condiviso da presentare all’Ars, si erano verificate delle contrapposizioni. Adesso la differenza di vedute è deflagrata.
Per Sardo e Mingrino l’organizzazione incriminata farebbe figli e figliastri. “Proprio in questi giorni – aggiungono – i rappresentanti di questa organizzazione stanno proponendo ad alcuni lavoratori, previa iscrizione alla loro organizzazione, la compilazione e l’invio di una domanda di mobilità presso la Resais, società partecipata dalla Regione, finalizzata alla stabilizzazione di questo personale, sostenendo che tale possibilità, nascerebbe da ‘alcuni colloqui avuti a Palermo’”.
Un particolare quest’ultimo sul quale i due sindacalisti vogliono vederci chiaro. “A questo punto – concludono – riteniamo doveroso che l’Assessorato regionale alla famiglia e al lavoro, l’istituzione principale da cui dipende la vertenza, confermi o smentisca le notizie sopra citate e senza ulteriore indugio avvii i procedimenti di propria competenza, come previsto dalla legge vigente, per avviare le definitive procedure di stabilizzazione”.