Una proroga fino al 2021. È questa la proposta più realistica emersa oggi in Commissione lavoro all’Ars durante la seduta dedicata alle problematiche vissute dai circa 5.200 lavoratori Asu della Sicilia. Nessuna stabilizzazione all’orizzonte, quindi, ma un nuovo stanziamento di risorse in finanziaria che consentirebbe di continuare ad erogare i sussidi per altri due anni. Una proposta però che non risolve il problema e non soddisfa i sindacati. Buone notizie invece per quanto riguarda l’erogazione dei sussidi. L’Inps ha comunicato che continuerà ad effettuare il servizio di pagamento nelle more che sia definita la controversia sul maxi credito di 140 milioni di euro vantato nei confronti della Regione Siciliana.
Per Francesco Mallia dell’Associazione Asu Sicilia, Vito Sardo e Mario Mingrino del Csa Dipartimento Asu “riproporre l’ennesima proroga in finanziaria sarebbe come annunciare l’ennesima sconfitta. Non è questa la soluzione che ci aspettiamo dal governo siciliano e dall’Assemblea regionale dopo 20 anni di precariato, ma un piano concreto di stabilizzazioni per tutti i 5 mila lavoratori, siano essi del privato sociale o degli enti locali, come peraltro prevede la legge. No a soluzioni parcheggio”.
“Apprezziamo la disponibilità manifestata dal presidente Sammartino – aggiungono – e dagli altri componenti della Commissione per la presentazione di una serie di emendamenti in finanziaria”. Si tratta di provvedimenti che dovrebbero agevolare la fuoriuscita dei lavoratori dal bacino e la loro ricollocazione. Su quest’ultimo punto però il Csa precisa: “non condividiamo la posizione della dirigente generale del Dipartimento lavoro, Dottoressa Garoffolo, secondo la quale l’Assessorato non sarebbe l’istituzione deputata al ricollocamento dei lavoratori presso altri enti. A nostro avviso, invece, se c’è qualche ente che dovrebbe occuparsi della questione quello è proprio l’Assessorato al lavoro ed in particolare il Dipartimento da lei diretto”.
Anche l’Fp Cgil chiede certezze sulla stabilizzazione. “La priorità per la Regione e per l’assessore Mariella Ippolito – dice Clara Crocè – deve essere liberare i lavoratori dalle cooperative. Infatti, abbiamo chiesto al dirigente generale qual è la norma che legittima la sottoscrizione di protocolli tra le coop e la pubblica amministrazione siciliana per l’utilizzo dei lavoratori. Adesso auspichiamo che l’assessore regionale al lavoro posso aprire un tavolo tecnico finalizzato alla stabilizzazione dei lavoratori impegnati in attività socialmente utili”.