La generazione “Senza Filtri” in cui la povertà educativa è la negazione delle opportunità culturali, formative e sociali necessarie a sviluppare pienamente il proprio potenziale. E la Sicilia paga un prezzo altissimo.
L’Italia si è fermata ad ascoltare. Non le analisi fredde dei demografi, ma le “Voci di adolescenze” raccolte nel XVI Atlante dell’Infanzia (a rischio) – Senza Filtri, il report annuale realizzato da Save the Children.
Il documento non è una semplice raccolta di dati, ma un tentativo di guardare il mondo attraverso gli occhi, spesso stanchi o ansiosi, di una generazione che sta crescendo in una dimensione definita onlife, dove i confini tra vita fisica e virtuale sono labili e le disuguaglianze strutturali si riflettono in nuove e profonde fragilità psicologiche.
Il focus di questa edizione si sposta dall’infanzia all’adolescenza (13-19 anni), un’età definita come “fragile e potente”, in cui l’identità si costruisce, si mette in discussione e si apre al mondo, spesso senza gli strumenti adeguati forniti dalla società adulta.
La richiesta implicita e talvolta esplicita dei ragazzi è di essere ascoltati “senza filtri”, in un momento storico in cui la loro voce è sempre meno numerosa a livello demografico e quasi ignorata dal dibattito pubblico.
La tesi che emerge con forza dall’Atlante è che le sfide che gli adolescenti italiani si trovano ad affrontare non sono distribuite equamente. Esiste una linea di frattura socio-economica e culturale che divide il Paese, lasciando il Mezzogiorno in una condizione di svantaggio cronico.

In questo scenario, la Sicilia diventa un laboratorio, o meglio, un epicentro dove le problematiche della povertà educativa, della carenza di servizi e del disagio giovanile si manifestano con una violenza statistica e sociale ben al di sopra della media nazionale.
L’analisi dei dati per il Mezzogiorno non rivela solo un gap territoriale; fotografa una vera e propria emergenza democratica, dove il diritto alla salute, all’istruzione e alle opportunità di vita è drammaticamente compromesso per un’intera generazione. Il nostro viaggio attraverso il report si concentrerà su questi divari, cercando di dare corpo e voce alle statistiche che raccontano la difficile quotidianità dei ragazzi e delle ragazze siciliane.
Il contesto demografico e socio-economico: la crisi strutturale
L’Atlante 2025 si apre con una premessa demografica ineludibile: l’Italia è un Paese sempre più vecchio e con sempre meno culle. La popolazione 13-19enne è in calo e l’Italia si posiziona costantemente tra gli ultimi 27 Paesi UE per incidenza di giovani sulla popolazione complessiva. A questa scarsità demografica si accompagna a una crescente fragilità economica.
Il dato cruciale, e più preoccupante per il Sud, è quello relativo al rischio di povertà ed esclusione sociale (AROPE), misurato sull’indicatore ISTAT. Se a livello nazionale il dato medio è allarmante, è nelle regioni meridionali che raggiunge livelli insostenibili, soprattutto tra i minori.
La povertà minorile in Italia è una piaga che si tramanda, e la Sicilia è tra le regioni che più contribuiscono a ingrossare queste fila. Il report ribadisce che la povertà si concentra nelle famiglie con minori, superando in incidenza la povertà tra gli anziani. Questo significa che crescere in Sicilia, in un contesto dove il reddito medio è più basso e l’occupazione è meno stabile, espone automaticamente un bambino o un adolescente a un rischio di esclusione e deprivazione educativa che ne segnerà il futuro.
La povertà multifattoriale: casa e calore
La povertà, come racconta l’Atlante, non è solo mancanza di denaro, ma una deprivazione multifattoriale che si traduce in carenze concrete nella vita quotidiana. Due elementi spiccano per il Mezzogiorno:
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Povertà Energetica: La difficoltà a riscaldare adeguatamente la propria abitazione è un indicatore di disagio che tocca punte molto alte al Sud. Sebbene la Sicilia goda di un clima più mite, la correlazione tra reddito basso e incapacità di sostenere spese energetiche adeguate persiste, compromettendo la salubrità degli ambienti di vita e studio, specialmente durante i mesi invernali più freddi.
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Sovraffollamento Abitativo: In Italia, la percentuale di famiglie con minori che vivono in case sovraffollate è elevata. Questo dato, che ha effetti diretti sulla possibilità di studiare, sulla privacy e sul benessere psicologico, è strutturalmente più diffuso nelle città del Sud. L’Atlante evidenzia come il sovraffollamento sia una costante che trasforma la casa da rifugio a luogo di stress, una realtà quotidiana per tantissimi adolescenti siciliani, in particolare nelle aree urbane più degradate e nelle periferie.
Il paradosso dei giovani lavoratori a rischio povertà
Un elemento di novità, o meglio, di allarme, è l’analisi dei lavoratori a rischio povertà (Working Poor). L’Atlante documenta che i giovani italiani, anche quando riescono a inserirsi nel mercato del lavoro, lo fanno spesso con contratti precari o salari così bassi da non superare la soglia di rischio povertà. Questo fenomeno colpisce in modo particolare la fascia $25-29$enne.
In Sicilia, dove il tasso di disoccupazione giovanile rimane tra i più alti d’Europa, chi riesce a trovare lavoro si confronta quasi sempre con la precarietà. L’articolo dovrà sottolineare come questo paradosso generi una profonda sfiducia negli adolescenti: se anche l’impegno e la formazione non garantiscono l’uscita dalla povertà, il percorso di recupero e la motivazione crollano. Il report dimostra che senza un contesto socio-economico stabile che possa offrire un futuro dignitoso, ogni sforzo in campo educativo rischia di essere vanificato.
La povertà educativa e il gap culturale in Sicilia
La povertà educativa non è semplicemente non andare a scuola, ma è la negazione delle opportunità culturali, formative e sociali necessarie a sviluppare pienamente il proprio potenziale. Sotto questo profilo, la Sicilia paga un prezzo altissimo.
L’indicatore più doloroso per la Sicilia è l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione (ESL). Mentre l’Italia, grazie a faticosi progressi, cerca di avvicinarsi agli obiettivi europei, il divario interno è stridente. Le regioni del Sud e le Isole presentano sistematicamente i tassi più elevati.

I dati ISTAT riportati dall’Atlante mostrano come la Sicilia, pur in un contesto di miglioramento nazionale, rimanga inchiodata a percentuali di abbandono tra le più alte, con valori che superano il 13-15% tra i ragazzi in età da istruzione superiore. Questo significa che oltre un ragazzo su sette rinuncia a completare il proprio percorso di studi, perdendo il passaporto per un futuro dignitoso e ingrossando le fila dei NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione).
Il problema non si risolve solo con l’obbligo, ma con la capacità della scuola di essere un luogo attrattivo e supportivo. La Sicilia necessita urgentemente di estendere il tempo pieno e di potenziare l’offerta educativa pomeridiana, specialmente nelle aree più svantaggiate.
Le barriere economiche e l’esclusione culturale
La povertà opera come una barriera invisibile che preclude l’accesso al mondo culturale. L’Atlante misura il divario attraverso l’accesso ad attività che dovrebbero essere parte integrante della crescita:
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Mancanza di Vacanze: Circa il 13,8% degli 11-15enni in Italia non ha potuto permettersi di trascorrere almeno una settimana di vacanza l’anno lontano da casa. Nelle regioni meridionali, questa percentuale è superiore, rendendo la mobilità e l’apertura mentale un lusso per pochi.
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Accesso Culturale Limitato: Il dato sull’accesso a musei e mostre è emblematico. Solo la metà (50,1%) dei 13-17enni in Italia ha visitato un museo o una mostra nell’ultimo anno. Il Mezzogiorno è sistematicamente nella fascia bassa. Questo non è un semplice deficit di svago, ma una privazione di stimoli fondamentali per lo sviluppo cognitivo e per la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole. Per l’adolescente siciliano, la povertà economica si traduce in povertà di orizzonti.
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Sport e Inattività Fisica: Quasi un adolescente su cinque in Italia non pratica alcuna attività fisica. Questa inattività, associata alla scarsa presenza di strutture sportive adeguate o accessibili economicamente, è un problema di salute pubblica particolarmente acuto nel Sud, dove le disuguaglianze in termini di opportunità sono più marcate.
La desolazione degli spazi di aggregazione
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Nelle regioni del Nord-Est, i CAG sono un riferimento per circa 26 giovani ogni 1.000 abitanti.
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Nel Mezzogiorno, questa media crolla drasticamente, attestandosi attorno ai 2 utenti ogni 1.000 abitanti.
Questa voragine di 24 punti non è solo statistica: rappresenta migliaia di adolescenti siciliani che non hanno un luogo sicuro, guidato da educatori, dove coltivare i propri interessi, costruire relazioni sane e sentirsi parte di una comunità al di fuori delle mura domestiche e scolastiche. La mancanza di questi spazi espone direttamente i giovani al rischio di dispersione, isolamento e, nei casi più estremi, alla criminalità minorile.
Benessere psicologico, nuove solitudini e Intelligenza Artificiale
L’emergenza più subdola e in crescita, che l’Atlante ha deciso di esplorare “Senza Filtri”, è quella del disagio psicologico nella generazione onlife.
A livello nazionale, i dati sono un campanello d’allarme fortissimo: solo il 49,2% degli adolescenti italiani dichiara un buon equilibrio mentale, un dato significativamente inferiore alla media europea (58,7%).
Ancora più impressionante è il divario di genere: mentre il 66% dei ragazzi intervistati esprime un buon equilibrio psicologico, questa percentuale crolla al 34,2% per le ragazze. Questo scarto di oltre 30 punti percentuali è uno dei più ampi in Europa e richiede una riflessione urgente sulle pressioni sociali, le aspettative culturali e le vulnerabilità che gravano in modo sproporzionato sulle adolescenti.

In contesti sociali come la Sicilia, dove le dinamiche familiari e culturali possono essere più rigide, il peso di queste aspettative è spesso amplificato.
Il disagio non è più solo emotivo: l’Atlante evidenzia che quasi un adolescente su dieci in Italia si è isolato volontariamente anche per brevi periodi a causa di problemi psicologici, un fenomeno che si scontra con la mancanza cronica di servizi di Neuropsichiatria Infantile (NPIA) e di sportelli di supporto psicologico scolastico, specialmente nel Sud.
L’Intelligenza Artificiale come “confidente” emotivo
L’Atlante, per la prima volta, ha indagato in modo specifico il rapporto tra adolescenti e strumenti di Intelligenza Artificiale generativa, scoprendo che la tecnologia non è solo uno strumento di studio o svago, ma sta assumendo un ruolo di supporto emotivo d’emergenza.
I numeri sono impressionanti e superano ogni aspettativa:
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Il 92,5% degli adolescenti italiani ha già utilizzato strumenti di IA.
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Quasi il 42% degli adolescenti intervistati afferma di essersi rivolto a strumenti di IA per chiedere aiuto in momenti di tristezza, solitudine o ansia.
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Una percentuale simile, oltre il 42%, ha interpellato l’IA per ricevere consigli su scelte importanti (riguardo relazioni, studi, orientamento professionale o sentimenti).
Questo dato non è la celebrazione di una nuova tecnologia, ma l’evidenza di un vuoto di ascolto e fiducia nel mondo adulto che l’IA si sta dimostrando capace di colmare. L’adolescente, in preda a un momento di crisi emotiva o di indecisione, sceglie di rivolgersi a un algoritmo piuttosto che a un genitore, un insegnante o un operatore sanitario.

Il motivo è duplice: da un lato, l’IA è immediatamente disponibile (24 ore su 24, 7 giorni su 7); dall’altro, è percepita come priva di giudizio – un confidente senza filtri che risponde senza moralismi, senza deludere aspettative o alimentare sensi di colpa.
In Sicilia, le implicazioni di questa tendenza sono profonde. Laddove i servizi territoriali (psicologi scolastici, centri giovanili, consultori) sono meno presenti, meno finanziati e più difficili da raggiungere, l’IA e il mondo virtuale rischiano di diventare la principale, se non unica, valvola di sfogo per il disagio.
La carenza di assistenza psicologica in una regione con un elevato tasso di povertà educativa crea un circolo vizioso: la povertà genera stress e ansia, la mancanza di servizi di supporto lascia il disagio inespresso, e i giovani si rifugiano in strumenti che, seppur utili, non possono sostituire la relazione umana. L’Atlante lancia l’allarme: occorre urgentemente colmare il divario di servizi di salute mentale per evitare che l’isolamento e la sofferenza diventino la normalità.
Nonostante il quadro desolante tracciato dai dati, l’Atlante, in linea con la sua tradizione, non si ferma alla denuncia ma dà voce anche alla resilienza e all’impegno dal basso. La Sicilia, terra di grandi contraddizioni, è anche fucina di progetti che dimostrano come la comunità, l’associazionismo e il terzo settore possano colmare i vuoti istituzionali.

Save the Children stessa è attiva in Sicilia attraverso i suoi programmi sul territorio, come il Punto Luce Palermo Zen, un modello di intervento che mira a contrastare la povertà educativa fornendo un ambiente sicuro dove i minori possono studiare, giocare e sviluppare talenti al riparo dalle insidie del quartiere.
Il report e le sue appendici offrono spunti su altre iniziative vitali, come:
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Moltivolti (Palermo): Un progetto di integrazione che incarna la dimensione del “NOI” (Comunità) esplorata nell’Atlante, dimostrando come la collaborazione tra diverse culture e generazioni possa rigenerare un quartiere e creare opportunità economiche e sociali.
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Centri di Aggregazione nelle Periferie: Nonostante la bassa media regionale di CAG, le esperienze di successo dimostrano che, dove gli spazi sono creati e gestiti con passione e competenza, l’adolescente risponde in modo entusiasta, trovando quel senso di appartenenza che il contesto sociale più ampio gli nega.

Queste esperienze positive in Sicilia non sono solo best practice; sono la prova che l’investimento mirato e capillare nell’educazione e nel sociale ha un impatto diretto e misurabile sulla vita degli adolescenti. Sottolineano che per affrontare il gap del Sud, non bastano i fondi calati dall’alto, ma è necessaria una partnership forte con il Terzo Settore che conosce il territorio e le sue dinamiche più profonde.
Il messaggio di resilienza è chiaro: i ragazzi e le ragazze siciliane hanno talento, energia e voglia di partecipare, ma hanno bisogno che gli adulti e le istituzioni mettano a loro disposizione i mattoni – scuole di qualità, spazi sicuri, servizi psicologici – per costruire il proprio futuro.
L’APPROFONDIMENTO CON I DATI SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE A QUESTO LINK: ATLANTE INFANZIA 2025 BONUS TRACK
Quali proposte per il futuro?
L’Atlante dell’Infanzia 2025 “Senza Filtri” è un documento che l’Italia non può permettersi di ignorare, specialmente per le sue implicazioni sulle regioni meridionali. L’analisi è impietosa: la Sicilia è l’emblema di un Paese dove le disuguaglianze strutturali hanno creato una generazione di adolescenti vulnerabili, con un accesso limitato alle opportunità educative e un disagio psicologico spesso silente.
Il dato sull’abbandono scolastico è il segno più tangibile àdella sconfitta sociale; quello sull’Intelligenza Artificiale come psicologo d’emergenza è l’allarme più drammatico sulla solitudine.
Per superare il gap Nord-Sud, l’Atlante dell’Infanzia 2025 “Senza Filtri” non si limita a diagnosticare una crisi; funge da programma d’azione urgente per la politica nazionale e regionale. Le statistiche implacabili che vedono la Sicilia come epicentro delle disuguaglianze in Italia impongono una risposta che superi le logiche emergenziali e si concentri su investimenti strutturali e duraturi. L’obiettivo non è solo salvare gli adolescenti dal rischio, ma investire sulla loro capacità di essere la forza motrice del cambiamento.
La priorità: contrastare la povertà educativa
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Estensione del Tempo Pieno e Rifornimento Organico: L’Atlante sottolinea come l’estensione dell’orario scolastico sia una misura cruciale contro l’abbandono. Nelle aree più deprivate della Sicilia, la scuola a tempo pieno non è un lusso, ma una necessità vitale per sottrarre i ragazzi a contesti familiari difficili e offrire loro ore aggiuntive di apprendimento, attività sportive e culturali. Parallelamente, è essenziale garantire un organico docente e ATA stabile e motivato, superando la logica della supplentite che mina la continuità didattica, specialmente nelle scuole di frontiera.
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Asili Nido e Prima Infanzia: Sebbene l’Atlante si concentri sull’adolescenza, le radici delle disuguaglianze affondano nei primi $1000$ giorni di vita. La Sicilia deve compiere uno sforzo straordinario, anche attraverso i fondi PNRR, per colmare il divario nell’offerta di asili nido pubblici e privati convenzionati. L’accesso all’educazione della prima infanzia è il primo e più efficace strumento di mobilità sociale.
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Sostegno Economico Diretto: È cruciale implementare misure di sostegno economico mirato per le famiglie a basso reddito, per coprire i costi dei libri scolastici, delle rette per attività sportive e per garantire l’accesso ai voucher culturali, abbattendo la barriera del costo che attualmente impedisce a migliaia di adolescenti siciliani di partecipare alla vita sociale e culturale.
Rispondere alla solitudine: salute mentale e ascolto
Di fronte al drammatico dato dell’Intelligenza Artificiale come “confidente di crisi” e alla crisi del benessere mentale giovanile, l’intervento deve essere di natura sanitaria e psicosociale:
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Sportello Psicologico Strutturale: Non basta lo psicologo a scuola una tantum. L’Atlante chiede che il supporto psicologico diventi una prestazione essenziale e permanente del servizio scolastico. La Sicilia deve investire per garantire la presenza di psicologi formati e specializzati in adolescenza in ogni istituto superiore, con accesso gratuito e protetto dalla privacy, superando la logica dell’intervento di emergenza.
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Rafforzamento della Neuropsichiatria Infantile (NPIA): L’NPIA, spesso in affanno al Sud, deve essere potenziata con un aumento significativo del personale. È vitale ridurre drasticamente i tempi di attesa per la diagnosi e il trattamento dei disturbi neuropsichiatrici e del disagio psicologico grave. Senza un’NPIA efficiente, il rischio che l’isolamento autoimposto e le patologie mentali non vengano intercettate in tempo è elevatissimo.
Ricostruire il “NOI”: spazi di aggregazione e partecipazione

La carenza strutturale di Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) in Sicilia è un vulnus sociale. Gli adolescenti hanno bisogno di luoghi fisici dove poter sperimentare il “NOI” e costruire relazioni al di fuori degli schermi.
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Piano Straordinario per i CAG: Le risorse devono essere indirizzate verso il finanziamento e il sostegno stabile di spazi sociali gestiti da enti del Terzo Settore. Non devono essere semplici “luoghi ricreativi”, ma laboratori di cittadinanza attiva, dove i giovani possano esprimersi creativamente (teatro, musica, arte) e partecipare alla vita della comunità.
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Promozione della Mobilità e della Cultura: La Regione Siciliana deve incentivare attivamente, anche attraverso partenariati pubblico-privati, l’accesso a musei, teatri e attività sportive, garantendo biglietti gratuiti o fortemente agevolati per gli adolescenti e le loro famiglie a basso reddito. Questo è fondamentale per colmare il gap culturale che alimenta la povertà educativa.
L’Atlante “Senza Filtri” è un invito a rovesciare la prospettiva: smettere di vedere l’adolescente siciliano come un “ragazzo a rischio” e iniziare a vederlo come una risorsa inestimabile. Ogni euro investito nell’educazione, nella salute mentale e nella creazione di opportunità per un adolescente nel Sud non è spesa, ma la più lungimirante delle strategie per la crescita economica e la coesione sociale dell’intero Paese.
L’Italia non può permettersi che la sua generazione più giovane continui a chiedere aiuto in segreto a un algoritmo; deve offrirsi come una comunità adulta affidabile, accogliente e concretamente presente.
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Investimento Strutturale contro la Povertà Educativa: È necessario utilizzare i fondi come il PNRR per garantire l’estensione del tempo pieno scolastico e un piano straordinario di potenziamento delle infrastrutture scolastiche e sportive nel Mezzogiorno.
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Rafforzamento dei Servizi di Salute Mentale: Urge un piano nazionale e regionale per garantire la presenza fissa dello psicologo a scuola e il potenziamento delle NPIA, in modo da intercettare il disagio psicologico prima che degeneri in isolamento o ritiro sociale.
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Creazione di Spazi di Comunità: Colmare il divario sui Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) in Sicilia è fondamentale. Devono essere luoghi sicuri, finanziati stabilmente, che offrano alle ragazze e ai ragazzi opportunità di socialità e partecipazione civica.
Il futuro dell’Italia si gioca sulla sua capacità di eliminare i “filtri” che oscurano il talento e la dignità dei suoi giovani, specialmente al Sud. Gli adolescenti siciliani hanno chiesto, attraverso questo Atlante, di non essere più considerati solo come destinatari di interventi o problemi da risolvere, ma come protagonisti attivi nella costruzione di un futuro migliore.
È ora che il mondo adulto risponda a questo grido, trasformando i dati in azioni concrete per un Paese finalmente unito nelle opportunità.
FONTE DATI: ATLANTE DELL’INFANZIA 2025 SENZA FILTRI- SAVE THE CHILDREN
Nota Metodologica – Atlante dell’Infanzia “Senza Filtri”
Il XVI Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia, intitolato “Senza Filtri. Voci di adolescenze” e curato da Save the Children Italia, adotta una metodologia di analisi mista per esplorare in profondità la condizione della popolazione adolescente (13-19 anni) nel Paese. L’approccio combina rigore statistico e sensibilità narrativa, fornendo una fotografia complessa e multidimensionale.
La parte quantitativa si basa sull’elaborazione esclusiva e capillare di dati secondari provenienti da fonti ufficiali autorevoli e aggiornate, principalmente ISTAT (su indicatori chiave come AROPE, NEET, ESL e povertà minorile), Eurostat e altri enti nazionali specializzati. Cruciale per il report è l’analisi geografica, che utilizza la mappatura (realizzata anche con sistemi GIS) per mettere in luce le profonde disuguaglianze territoriali, concentrandosi in particolare sul Mezzogiorno e sui divari regionali.
La novità metodologica di questa edizione risiede nell’inclusione di un sondaggio commissionato da Save the Children. Questo studio ha permesso di raccogliere dati primari e attuali sul rapporto degli adolescenti con l’Intelligenza Artificiale come strumento di supporto emotivo e consulenza, oltre che sulla loro percezione del benessere psicologico e del corpo.
L’Atlante è strutturato tematicamente attorno a tre dimensioni analitiche chiave – IO (identità), VOI (relazioni) e NOI (comunità) – che guidano la lettura dei dati. Questo framework mira a collegare i deficit strutturali (come la carenza di servizi di aggregazione o NPIA) all’impatto diretto sulla salute mentale e sul ritiro sociale giovanile. L’integrazione di voci, testimonianze, contributi e proposte di esperti completano l’analisi.



