“Non è affatto chiaro, ed è l’aspetto più preoccupante, ciò che accadrà dopo che più di 231 mila cittadini si vedranno recapitate le lettere per il pagamento del conguaglio della fornitura del servizio pubblico dell’acqua da parte di Amap, riguardante gli anni che vanno dal 2018 al 2019”.
È quanto afferma il consigliere comunale Elio Ficarra (Lega), in riferimento all’aumento delle bollette che l’Amap emetterà nei prossimi mesi.
“E proprio su questa problematica – continua il vicepresidente della commissione consiliare Società Partecipate del comune di Palermo – ho sollecitato la stessa Amap per l’attivazione di un tavolo tecnico la cui prima riunione si è svolta nei giorni scorsi, e a cui hanno preso parte il presidente dell’Ente Alessandro Di Martino, i vertici di Unai regionale (unione nazionale amministratori immobili) rappresentati dal Presidente Antonello Pellitteri e dell’avvocato Francesca Paola Quartararo, consulente legale Unai”.
“E le perplessità sul contenuto del provvedimento non sono state poche. Tra le tante: quelle relative al ruolo che l’amministratore condominiale dovrebbe avere nella fase preliminare della raccolta dati, necessaria alla determinazione della tariffa da applicare ad ogni singolo condomino. E nessuna proroga, rispetto alla data ultima del 31 marzo prossimo per l’invio all’Ente, è stata attuata dai vertici dell’Amap”.
“Ma ancora più preoccupante, oltre all’aggravio per gli utenti che dovranno pagare gli aumenti previsti, è che non è risultato chiaro se anche per il prossimo biennio 2019/2020, l’Amap possa addebitare nuovamente le somme. Un salasso inaccettabile che ha molto il sentore di una vera e propria operazione-stangata solo per fare cassa”.