Dopo 4 anni è finita l’era di Mario Mega alla guida dell’Autorità dello Stretto di Messina. Insediatosi nel 2019 (l’AP dello Stretto nasce su precisa volontà del M5S all’epoca al governo, in alternativa all’accorpamento con Gioia Tauro) ha appena concluso il suo mandato. Voluto dai pentastellati, tra i malumori dell’allora governatore Musumeci che si oppose alla scelta, non sarà riconfermato.
A BREVE IL COMMISSARIO
Da tempo è scattato il totonomi sul successore alla presidenza ma non sarà una decisione a breve, perché il governo Meloni sta lavorando ad una riforma delle Authority che richiederà sicuramente altri mesi. Inevitabile quindi il commissariamento.
PROROGA TECNICA
Ma anche su questo fronte ci sono ancora dettagli da limare così che automaticamente per Mega è scattata una proroga tecnica (dovrà limitarsi all’ordinaria amministrazione) che durerà al massimo 40 giorni. In realtà il ministro ai Trasporti ed alle Infrastrutture Matteo Salvini potrebbe firmare il provvedimento di nomina del commissario entro metà novembre per consentire un rapido passaggio di consegne. Con ogni probabilità il commissario scelto sarà una figura tecnica e non politica, in attesa per l’appunto del varo della riforma dei porti.
UN COMMISSARIO TECNICO
I nomi quindi che circolavano soprattutto quello di Maurizio Croce (attualmente commissario al dissesto idrogeologico) torneranno in pista in una seconda fase dal momento che l’ex candidato sindaco del centrodestra è anche consigliere comunale di Forza Italia e non può essere considerato “tecnico”.
Esclusa la conferma di Mega come commissario dal momento che durante la sua presidenza non sono mancate scintille, in particolare con il senatore Nino Germanà vice presidente del gruppo Lega a Palazzo Madama e segretario della Commissione Trasporti, che non ha esitato a definire fallimentare la sua gestione (QUI), finita anche al centro di polemiche (QUI).