Ha avuto luogo mercoledì scorso al ministero dell’Economia un primo importante confronto tra il vicepresidente della Regione Gaetano Armao e il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Il primo documento relativo alla rinegoziazione dell’autonomia finanziaria era stato inviato dal governo regionale a Roma già a maggio scorso. La prossima settimana intanto il presidente della Regione Musumeci dovrebbe incontrare il ministro per consegnargli il dossier sul bonus benzina, la defiscalizzazione dei carburanti, che i siciliani attendono da un tempo indefinito.
Gaetano Armao ha inoltre lasciato al ministro un primo, corposo, dossier sui Comuni siciliani in pre-dissesto e dissesto (una grave situazione debitoria è anche quella delle ex Province) e ha avuto modo di chiarire al titolare dell’importante delega di governo nazionale la necessità di un rinnovato clima di dialogo, istituzionale, ma anche politico, tra Roma e la Sicilia.
Nei mesi scorsi Armao aveva più volte auspicato che il “ federalismo non sia l’ennesima palla al piede per la Sicilia delle grandi penalizzazioni”.
Il contributo straordinario al risanamento della finanza pubblica poi è l’altro punto fermo su cui il governo regionale non intende arretrare di un millimetro:“Ricordo – aggiunge Armao-che su questo punto abbiamo impugnato il bilancio dello Stato. Non si può in una regione in cui c’è il 30% di povertà assoluta, far gravare un miliardo e mezzo di euro tra contributo alla finanza pubblica e prelievo forzoso alle ex Province”.
Il rapporto sul federalismo fiscale presentato dalla commissione presieduta a gennaio da Giancarlo Giorgetti, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, evidenziava che in ordine alla spesa pubblica globale, con cui si intende la spesa che per ogni cittadino, erogano Stato, Regioni ed enti locali, vede la Sicilia sotto la media di una percentuale pari al 16%.